ACLE chiude con gli strali contro Higg Index: “Crisi? Colpa loro”

ACLE chiude con gli strali contro Higg Index: “Crisi? Colpa loro”

È stata una buona edizione di ACLE, a quanto pare. I report parlano di una fiera (Shanghai, 3-5 settembre) “vibrante”, per quanto con una minore quota di partecipazione internazionale e, forse proprio per questo, schiacciata dalle incognite dell’economia cinese. Hanno approfittato del palco di ACLE gli americani di LHCA per lanciare strali a Higg Index. La crisi del mercato della pelle, dicono, si deve pure alle sue tabelle inaffidabili e diffamatorie.

Una fiera che ne promette altre

L’acronimo ACLE sta per All China Leather Exhibition. Quindi non si può rimanere sopresi dalla chiave di lettura tutta domestica della manifestazione: per quanto affollata, riconosce ILM, non può celare le preoccupazioni sullo stato di salute del mercato nazionale. In questo senso è più interessante la novità che CLIA (l’associazione cinese dell’area pelle) annuncia per settembre 2025: un nuovo salone (Moda China International Shoes, Bags and Apparel Fashion Fair) negli stessi giorni e nella stessa sede di ACLE, ma dedicato al prodotto finito.

 

 

Gli strali contro Higg Index

Il presidente di LHCA, Kerry Brozina, ha invece approfittato del palcoscenico di ACLE per puntare il dito contro i danni fatti da Higg Index: lo strumento per la misurazione dell’impatto degli articoli moda molto severo con la pelle e rivelatosi poi (guarda caso) del tutto inaffidabile. Nella crisi della domanda di pelle incidono “diversi fattori – ha detto Brozina, secondo LeatherBiz –. Ma Higg Index ha dato il colpo finale”. Perché in un momento di crisi ha gettato discredito sulla pelle, dando invece al pubblico argomenti per credere che i tessuti sintetici, più economici, siano più sostenibili.

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