La borsa in cerca di nuovi mercati e il Mipel si dimostra una importante punto di partenza per catturare i buyer provenienti da Est Europa, Africa e Far East. Sono le tre aree che gli espositori della fiera, oggi 25 febbraio in chiusura, indicano come potenzialmente promettenti.
Il clima
In generale i pellettieri presenti al Mipel hanno notato un clima più sereno e positivo da parte dei visitatori. “Si è notata più concretezza. Il buyer che spende per venire fin qui non lo fa solo per vedere i nuovi modelli ma vuole comunque ordinare”, afferma Roberta Gandolfi dell’omonimo marchio di pelletteria. A suo dire in questo particolare momento di mercato è comunque difficile catturare nuovi clienti. “I russi? Sì sono arrivati ma molti ancora mancano all’appello” conclude l’imprenditrice emiliana. “C’è un trend positivo e dinamico, frutto di un riequilibrio del mercato arrivato dopo una selezione di produttori e buyer”, aggiunge Paolo Cardelli di Ripani Italiana Pelletterie. Che cita come nuovi mercati presenti al salone la Polonia e le repubbliche ex URSS, i Paesi dell’Asia centrale, la Corea, l’Indonesia e Costa d’Avorio e Nigeria. “L’Africa non compra più solo il prodotto classico ma si sta evolvendo nei gusti. Pone un’alta attenzione al prodotto, ala qualità e ai materiali”.
Da Est Europa, Africa e Far East
Chi lavora con l’Africa da circa 15 anni è il marchio Carlo Salvatelli. “Per noi è un mercato consolidato. Parliamo di Nigeria, Costa d’Avorio, Congo, Uganda. Sono realtà in crescita che potrebbero davvero esplodere se il governo riuscisse a siglare accordi bilaterali per rimuovere problemi di dazio e di invio dei pagamenti. Un altro tema è la valuta locale. Penso che all’edizione di settembre, con la stagione estiva, vedremo ancora più acquisti dall’Africa. Bene il ritorno dei russi. Speriamo finisca la guerra”. “È importante vedersi e parlare di persona con i buyer e il Mipel offre questa possibilità – esordisce Mara Visonà del marchio Visonà –. Ho respirato un’aria meno pesante rispetto a un anno fa”. L’imprenditrice veneta cita Russia, Ucraina, Kazakistan, Polonia, Indonesia come i paesi dai quali sono arrivati più visitatori. “Ma anche l’Italia che per noi conta molto” precisa Visonà. Gandolfi e Cardelli sottolineano come un mercato sempre più veloce richieda tempi di reazione altrettanto rapidi, dalla progettazione al time-to market di prodotti. La filiera di queste aziende è comunque rimasta integra. “Abbiamo dato noi del lavoro ai terzisti che non avevano più ordini dalle griffe del lusso” sottolinea Visonà. (mv)
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