Si è da poco conclusa a Tokyo la prima giornata dell’edizione numero 64 di Shoes from Italy, presso il Belle Salle Shibuya Garden. La manifestazione si svolge in contemporanea con Moda Italia dove sono presenti aziende di abbigliamento, pelletteria e accessori “con l’obiettivo di presentare il total look made in Italy per i segmenti qualitativi di prodotto fine e medio-fine”. Sul tavolo, le collezioni autunno/inverno 2019/2020. Le manifestazioni si chiuderanno giovedì e sono organizzate da ICE con il supporto delle associazioni di categoria. Sono presenti 22 brand calzaturieri e 46 pellettieri, oltre a una decina di marchi di abbigliamento in pelle. Sono attesi circa 1.400 operatori. Per il brand Paolo Scafora di Casandrino (Napoli) è la prima partecipazione: “Nel primo giorno c’è stata abbastanza gente e abbiamo preso alcuni contatti per cui il bilancio, per ora, è tutto sommato positivo” spiega il sales manager dell’azienda, Germano Albano. Anche per Michele Secchiari di Punto Pigro, brand di Montegranaro (Fermo), è stata una giornata soddisfacente: “C’è stato movimento, con una discreta affluenza”. A frenare gli ordini dei buyer continua a essere il fattore prezzo.
L’antipasto giapponese introduce il piatto forte di domenica prossima, quando a Milano inizieranno Micam e Mipel, gli appuntamenti più attesi della stagione per calzatura e pelletteria italiana. “Alla vigilia si nutre sempre un forte sentimento di speranza e di fiducia che però viene strozzato se guardiamo il contesto attuale con la guerra commerciale tra USA e Cina, Brexit, gilet gialli e Germania che, locomotiva d’Europa, dimezza le aspettative di crescita. Per non parlare dell’Italia e, per noi marchigiani, della Russia” osserva Giampietro Melchiorri, vicepresidente Confindustria Centro Adriatico. Ma c’è una speranza: il ritorno della scarpa formale. “La sneaker domina sempre il mercato, ma abbiamo notato una leggera ripresa della calzatura elegante, che fa ben sperare per i nostri prodotti”. Anche Alessandro Gaetani, del brand Anna Virgili, spera in un proficuo Mipel: “Abbiamo investito sulla manifestazione, rinnovando e ampliando lo stand. Presenteremo anche la collezione realizzata insieme allo stilista Guillermo Mariotto, forte del successo ottenuto con la precedente. Il nostro obiettivo è quello di rafforzare ulteriormente l’internazionalizzazione: in questo momento la nostra quota export è il 30%, ma contiamo di portarla al 50% entro la fine del 2019. Puntiamo su Corea, Benelux, Medio Oriente e l’ingresso negli USA, anche con l’online”. (mv)