Le parole chiave sono chiarissime. Molto significative. Solide, quasi. Mai come, forse, in questa edizione (la numero 97), Lineapelle si presenta al via forte di contenuti di altissimo profilo. Tutti (e non è un particolare casuale) riconducibili a una precisa volontà. Quella di spostare la propria attenzione e il proprio sguardo oltre la dimensione del presente. Il denominatore comune di questa edizione, quindi, è la parola “futuro”. Futuro dei materiali (con la seconda edizione di Innovation Square), dell’impronta circolare e green della filiera (con la novità di The Leather (Re)Cycle Exhibition), del mercato, dello stile, della didattica formativa. Lineapelle 97, per tre giorni, dal 2 al 4 ottobre a Fieramilano “guarda avanti”.
I numeri, prima di tutto
Lineapelle 97 si presenta al via ospitando oltre 1.270 espositori (provenienti da 46 Paesi) e attendendo la visita di più di 20.000 buyer, in arrivo da 114 nazioni. La business experience milanese, inoltre, accoglierà 9 delegazioni di operatori da Cina, Corea, Francia, Giappone, Russia, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, Svezia.
Il futuro dello stile, gli stilisti del futuro
La stagione di riferimento di questa edizione è l’inverno 2020/21. Il suo mood stilistico di riferimento è definito dall’acronimo EQ. Significa Emotional Quotient e riassume un vastissimo orizzonte di stimoli creativi basati sul concetto di “intelligenza emotiva”. Su questa suggestione gli espositori di Lineapelle hanno elaborato i loro campionari. Mentre un folto numero di studenti lo utilizzeranno come spunto provocatorio per le loro riflessioni creative. Studenti che appartengono ad alcune delle più importanti fashion school al mondo. Studenti che Lineapelle ha coinvolto in alcuni importanti progetti formativi e che saranno presenti a Fieramilano Rho: Polimoda Firenze, Università IUAV Venezia, Istituto Marangoni Milano (featuring conceria Motta Pelli), Accademia Brera Milano, New Parsons School of Fashion New York, Hongik University Seoul.
Il futuro del mercato
La congiuntura che bussa alla porta di Lineapelle 97 è “complessa e differenziata”. “Se la domanda dai brand di pelletteria mantiene sostanzialmente livelli soddisfacenti di domanda – spiega una nota firmata dal Servizio Economico Lineapelle -, il quadro economico generale per gli altri prodotti clienti (calzaturiera, automotive, arredamento, abbigliamento) mostra incertezza a livello globale”. Un’incertezza che si ripercuote, con differente intensità, su tutti i settori da cui provengono gli espositori di Lineapelle 97. L’industria conciaria registra infatti un rallentamento complessivo tra il 5% ed il 10% nel parziale 2019, a fronte di risultati non particolarmente brillanti anche per le altre categorie espositrici (accessori, componenti, tessuti e sintetici).
Il futuro della pelle
Per il “materiale pelle” è un momento complicato. Anche (e, forse, soprattutto) a causa del costante attacco che subisce da vari fronti e, a volte, non prevedibili. Lineapelle 97, così, diventa il palcoscenico ideale per il lancio della campagna worldwide di comunicazione promossa da UNIC – Concerie Italiane e affidata a una importante agenzia internazionale. “Il progetto punta a promuovere e valorizzare l’identità qualitativa, green e d’avanguardia della pelle italiana e si configura come una campagna assolutamente necessaria in un momento storico caratterizzato da un costante attacco alla pelle, spesso basato su notizie e informazioni fuorvianti e false”. È ora, dunque, di cambiare registro. Far passare i messaggi giusti. Dire le cose come stanno. Il futuro della pelle passa inevitabilmente da questa chiarezza.