La civiltà digitale irrompe nella pelletteria con collezioni dove volumi geometrici e trapezoidali si abbinano a decorazioni minimali e contrasti bicolori. Per sorreggere il design, le griffe ricorrono a pelli rigide e lisciate. A contrastare la razionalità dello stile metropolitano, ci pensa un’altra corrente di design, che invece porta gli accessori verso atmosfere vintage e mountaining. Inserti in pelliccia e dettagli in lana, cuciture a rilievo, borchie e decorazioni per dare alle pelli conciate al vegetale, e trattate con effetti distressed e decolorazioni brushed, uno stile vintage che faccia pensare all’avventura e alla natura selvaggia. La verità è che ogni stile di borsa ha il proprio tipo di pelle che ne esalti le specificità. E che a Mipel, la fiera della pelletteria (in programma fino a domani a Fieramilano Rho) la pelle è la protagonista dell’offerta stilistica proposta delle circa 300 aziende italiane e internazionali. La pelle al vegetale, proseguendo con gli esempi, torna per le borse da viaggio, tra i segmenti più eclettici dove forme (sacca, backpack, valigia) e volumi sono molto varie. Declinate per essere adottate sia dal pubblico maschile che femminile, sono sperimentali negli abbinamenti di materiali (nylon, legno, fibre di carbonio) e preferiscono colori contemporanei, incluso il cuoio natural. (da sinistra, tre modelli rispettivamente dei brand Rujiri, Ripani ed Elenco). (rp)
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