“È la fiera più importante al mondo e ogni volta, sotto il profilo delle aspettative, genera entusiasmo e positività”, dice Gianni Russo, presidente di Lineapelle e della conceria Russo di Casandrino introducendo l’edizione numero 101 del salone. Una leadership chiara e accertata, perché “i numeri dicono tutto”, sottolinea Fabrizio Nuti, presidente di UNIC – Concerie Italiane e titolare dell’omonimo gruppo conciario toscano. Il suo riferimento è agli espositori che da domani (martedì 21 febbraio) a giovedi 23 accoglieranno i buyer nei loro stand. Perché Lineapelle ritrova numeri importanti, prepandemici e, in attesa di valutare il comportamento dei buyer in fiera, si può dire davvero che, tra poche ore, tutto il mondo torna a Milano.
Domani tutto il mondo torna a Milano
I numeri a cui si riferisce Nuti sono questi:
> 1.161 espositori provenienti da 42 Paesi (61,7% italiani, 38,3% esteri)
> di cui 544 concerie, 403 accessori/componenti, 164 tessuti e sintetici, 50 aziende di altri settori.
Il ritorno al passato, positivo e rassicurante, è evidente, così come la superficie complessiva di quasi 42.500 metri quadri sulla quale allestiranno i loro stand. “Lineapelle torna nella sua edizione piena – continua Nuti -, quindi mi aspetto un’edizione molto interessante anche dal punto di vista dell’affluenza. Del resto, Lineapelle è rimasta nel mondo l’unica fiera internazionale di riferimento per il settore della fornitura della moda, del lusso, del design. Tutte le altre sono diventate o rimaste locali. Lineapelle è l’evento, insomma, dove tutti, espositori e buyer, devono venire e, quella che inizia domani, con la Cina che ha riaperto e la possibilità che arrivino molti più asiatici rispetto alle ultime edizioni, è quella della vera riapertura”.
Entusiasmo alla prova del mercato
Una Lineapelle, dunque, “piena” non solo di espositori e aspettative, ma anche di entusiasmo. “Quello – commenta Russo – che ogni volta ci porta a sviluppare e presentare innovazioni e progetti al massimo delle nostre capacità”. Un upgrading continuo in ricerca e valorizzazione della qualità che, oggi, è fondamentale per gestire l’approccio a un mercato faticosamente complicato. “Lineapelle 101 arriva in un momento di mercato, in questo primo trimestre 2023, di lentezza e calo, dopo un anno di crescita consolidata e a due cifre. La contrazione ha ragioni note e fuori dal nostro controllo: il protrarsi di una guerra difficile, l’inflazione, gli aumenti generalizzati, le chiusure cinesi. Però, potrebbero esserci i presupposti per una ripartenza nel secondo quarter fiscale”. Nuti conferma: “Da settembre 2022 abbiamo iniziato a rallentare in modo trasversale. Tutti i segmenti sono entrati in sofferenza tranne, ma non tutta, la pelletteria di lusso. I motivi sono noti a tutti. Ora, però, con la riapertura ai viaggi per i cinesi e i segnali di calo dei costi energetici, per marzo è possibile attendersi qualche buon segnale da marzo in poi”.
Note americane
Dopo un 2022 oltremodo brillante, anche gli Stati Uniti hanno iniziato faticare. “Gli USA – conclude Nuti – pagano forse la forte euforia della passata annata, quando molti brand hanno effettuato ordini oltre misura. Non solo: molti non sono riusciti a rispettare le consegne ai negozi per i problemi della logistica e dei trasporti. Per cui, le giacenze di magazzini sono alte. C’è da dire, però, che i trend americani hanno tempi di reazione molto rapidi”. In altre parole: così come le fasi recessive si attivano velocemente, negli USA altrettanto in fretta si innesca la ripartenza. Lineapelle 101 servirà (anche) a capire l’orizzonte di questa evoluzione congiunturale.
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