Il mercato tedesco della calzatura, il più importante per la scarpa italiana, è in frenata. L’export italiano, già in calo nel 2019, ha perso un ulteriore 17%, sia nelle paia che in valore, nel primo semestre 2020. La fiera Essenz, chiusa il 29 settembre a Monaco, e le ultime crisi delle insegne retail testimoniano che anche la Germania è in difficoltà.
Il mercato tedesco della calzatura
Da domenica 27 a martedì 29 settembre 2020 Essenz si è svolta a Monaco di Baviera, dicevamo. Moda Made in Italy, appuntamento gemello in programma in contemporanea nella stessa città, è stato annullato. Ecco il bilancio di Essenz secondo alcuni espositori italiani. Gabriele Accatino (Accatino): “Buona affluenza, ma acquisti limitati visto il contesto dominato dall’incertezza. Paura, insicurezza e tanto invenduto proveniente dall’estivo frenano gli acquisti”. Giampietro Melchiorri (Alexander Hotto-Primabase): “Edizione in linea con quello che avevamo visto al Gallery Shoes e al Micam: poca affluenza e pochi ordini. La presenza ad Essenz era per comunicare ai clienti noi ci siamo. I clienti lo hanno capito e apprezzato”. Paolo Silenzi (Paul Silence): “Pochi buyer e con budget limitati. È il refrain di questo periodo. Bisogna mantenere i contatti con la clientela per traghettarla nella stagione invernale 2021-2022, che speriamo sia quella del rilancio”. Matteo Borraccini (Halmanera): “Il mercato tedesco attraversa una fase di stasi. È poco interessato ai nuovi trend della moda. Domanda debole, negozi che chiudono e pagamenti che si allungano”.
Lo scenario
“Nei primi sette mesi dell’anno, i rivenditori di abbigliamento e calzature hanno perso quasi un terzo delle loro vendite rispetto al 2019″, ha affermato Stefan Genth, amministratore delegato di HDE-German Retail Federation. Negli ultimi mesi alcuni retailer sono andati in difficoltà. Gli ultimi casi riguardano CCC Germany, filiale del gruppo HR, che ha presentato in Tribunale domanda per l’apertura di una procedura di insolvenza in autonomia amministrativa (autogestione). L’azienda genera ricavi per circa 20 milioni di euro, dà lavoro a 470 persone impiegate nei suoi 65 negozi. Il gruppo HR non è interessato dal procedimento. Il Gruppo Dielmann, che ha avviato una procedura di scudo protettivo nel giugno 2020, ha annunciato che il 31 dicembre 2020 chiuderà 13 dei 48 negozi. Ci sono 84 dipendenti a rischio.
Il fatturato del settore
Anche l’industria calzaturiera tedesca soffre. Nel primo semestre 2020 il suo fatturato è sceso del 21% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’export è calato del 13,8%. Diverse imprese del settore sono entrate in crisi (Lloyd, Sioux, Peter Kaiser), mentre brilla la sola Birkenstock. (mv)
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