“L’assenza dei buyer russi si è fatta sentire durante l’ultima edizione di Milano Moda Uomo. Se il vaccino Sputnik usato in Russia e nei Paesi extra-UE continuerà a non essere riconosciuto dall’Italia, il sistema moda non potrà entrare nel vivo del rilancio”. Così Gigliola Maule, presidente di CSM Camera Showroom Milano, a MFF spiega come gli eventi italiani, senza i visitatori dall’area CSI, perdono una quota fondamentale del proprio pubblico. Il problema del vaccino Sputnik, non riconosciuto da EMA (agenzia europea dei medicinali), non è solo delle Fashion Week: è gravato su Pitti Uomo, come vi abbiamo raccontato nelle nostre cronache. E incombe sulle prossime fiere di filiera. La questione è arrivata all’attenzione del Parlamento italiano, che sta lavorando in modo fattivo a una soluzione.
L’assenza dei buyer russi
“Tutti noi lavoriamo con i mercati del middle East, dell’Est Europa e dell’Ex Unione Sovietica – continua Maule –. Sono oggi aree di un consumo sempre in crescita e in forte espansione. Sono due anni che operiamo in digitale, ma i buyer hanno voglia di tornare a Milano e non possono entrare nel Paese”. Il paradosso, sottolinea Graziano Mazza di Premiata, è che la soluzione c’è già: basta applicarla anche ai russi. “Hanno dato una proroga per due mesi a San Marino, dove sono vaccinati con Sputnik – dice a L’Economia de Il Corriere della Sera –, lo potevano fare anche con i russi, che per le piccole aziende sono il mercato principale”.
La soluzione potrebbe arrivare
La Camera dei Deputati, intanto, ha accolto l’ordine del giorno al DL “Super Green Pass” firmato da Benedetta Fiorini (Lega) e quelli ancora di Lega e FdI per i “corridoi verdi” per vaccinati Sputnik. I testi impongono al Governo di valutare, con estrema urgenza, la possibilità di elaborare protocolli per consentire a cittadini stranieri vaccinati con Sputnik di entrare nel Paese e partecipare a eventi fieristici.
Foto d’archivio da Obuv
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