C’era da guardare all’appuntamento del 6 e 7 luglio, il primo in presenza dei saloni milanesi della moda, con un interesse duplice. Il primo, immediato, per i risultati della fiera del tessile-abbigliamento. Il secondo, in prospettiva, per avere un’idea del mood che attende gli show di settembre. Bene, ora si può dire che il ritorno di Milano Unica (Fieramilano Rho) è di segno positivo. Sono state 3.100 le aziende accreditate all’ingresso: vuol dire che i buyer, rispetto all’edizione di settembre 2020, sono il 29% in più. Spicca, segnalano gli organizzatori, la presenza di visitatori internazionali (+42%). Pur in un contesto di mobilità ancora ridotta, le presenze da Belgio e Austria fanno il +200%, quelle dalla Spagna il +164%, dalla Germania il +107%, mentre da USA e Francia rispettivamente il +56% e il +53%.
Il ritorno di Milano Unica
“È la fiera il luogo privilegiato dove nascono progetti che poi si sviluppano in un dialogo tra aziende e clienti – commenta Alessandro Barberis Canonico, presidente di Milano Unica –. La fiera in presenza è molto importante per valorizzare i nostri prodotti. Non mi stancherò mai di ripeterlo: i prodotti vanno necessariamente vissuti. Il valore dell’incontro risiede anche nello scambio diretto di informazioni e nel confronto che genera ispirazioni verso nuovi progetti”. Il salone del tessile non abbandona per questo la svolta digitale impressa dalla pandemia: anzi, rilancia con e-MilanoUnica Connect, il marketplace che porta online lo show. “I numeri di questa edizione dimostrano una ripartenza incoraggiante, sia in termini di espositori che di visitatori – conclude Carlo Fierro, presidente di agenzia ICE –. La filiera della moda è stata tra i settori maggiormente colpiti dagli impatti sul commercio mondiale della pandemia. Ora affronta un momento importante di recupero”.
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