Eppur si muove. È la Russia: non certo la gallina dalle uova d’oro di un tempo, ma il mercato che dà una boccata d’ossigeno alle circa 40 imprese presenti a Mosca per un insolito Obuv. La fiera si è svolta da martedì 20 a venerdì 23. Le imprese che sfidano la pandemia, dopo Mosca, si recheranno a Kiev per una esposizione che durerà due giorni: mercoledì 28 e giovedì 29.
Insolito Obuv
Quella che si è chiusa venerdì scorso è stata un’edizione quanto mai insolita di Obuv Mosca. Gli imprenditori italiani sono rimasti in azienda, cioè in Italia. Le loro scarpe sono volate in Russia per poi essere prese in cura ed esposte all’Expocentr da agenti locali o da persone di fiducia delle imprese. “Il risultato, nonostante le basse aspettative, è stato incoraggiante” commenta Valentino Fenni, presidente della sezione calzaturiera di Confindustria Centro Adriatico che rappresenta la metà delle aziende presenti al salone moscovita.
Almeno si muove
“Ci sono stati diversi ordini – continua Fenni -. I russi hanno voglia di scarpe italiane. Gli imprenditori sono tornati con una consapevolezza: la crisi c’è, ma un prodotto ben fatto ha comunque il suo appeal”. Il mercato locale è penalizzato, oggi, anche dal cambio del rublo ma, fa notare Fenni: “Chi ci ha creduto, chi non ha abbandonato negozianti e distributori, viene premiato. È un segnale di speranza, senza enfasi. Ma in un clima come questo è una boccata di ossigeno”.
Tappa ucraina
A differenza che in Russia, in Ucraina non ci sono restrizioni di viaggi imposte per la pandemia. Diversi imprenditori calzaturieri voleranno a Kiev per esporre le loro collezioni all’Hotel Hyatt Regency mercoledì e giovedì di questa settimana. La speranza di chi sfida tutto e tutti è quella di poter ricevere segnali di speranza anche dal mercato locale. (mv)
Leggi anche:
