Bene il Kazakistan. Ma Obuv di Mosca, in agenda dal 22 al 25 ottobre, nella mente degli addetti ai lavori rimane una partita molto più importante. La Moda Italiana@Almaty si chiude oggi (4 ottobre 2024) confermando il buono stato di salute del mercato locale e dell’area centroasiatica. Ecco il bilancio tracciato dagli espositori.
Dal Kazakistan ancora soddisfazioni
Iniziato mercoledì 2 ottobre, La Moda Italiana@Almaty è stato organizzato da Confindustria Accessori Moda, Ente Moda Italia e Sistema Moda Italia, in collaborazione con ICE Agenzia. Hanno esposto 76 imprese manifatturiere italiane con oltre 90 marchi. “Il bilancio è positivo rispetto alle attese della vigilia” afferma Loredano Corvaro, responsabile Russia e CSI per il calzaturificio Vittorio Virgili. “La stagione estiva non è stata molto brillante per i negozianti. Anche questo mercato risente delle situazioni di incertezza che regnano nel mondo e che contribuiscono alla contrazione dei consumi. I negozianti sono costretti a fronteggiare il flusso ridotto di clienti che si traduce in minori vendite e incassi. Detto questo, i nostri clienti sono arrivati in fiera e hanno ordinato. Ora speriamo che possano iniziare quanto prima la vendita di calzature della stagione invernale, che in queste aree è molto importante, al fine di dare una spinta ai consumi” conclude Corvaro.
Bene, ma i volumi sono limitati
Anche Andrea Brotini del marchio Pakerson ritiene che Kazakistan e Uzbekistan siano mercati in tenuta, anche se con volumi limitati e insufficienti a compensare le riduzioni di altre piazze molto più importanti. “In generale il trend non è positivo – dice Brotini -. Dobbiamo fare i conti con l’attuale situazione in cui versano i consumi di moda e di calzature”. Sulla stessa linea l’impressione di Enrico Barbato del calzaturificio Accademia. “La situazione generale non è certo entusiasmante. Ad Almaty i clienti hanno visitato il salone e il nostro stand, ma, almeno per quanto ci riguarda, gli ordini raccolti presentano quantità limitate. Speriamo vada meglio a Mosca, mercato ben più consistente”. (mv)
Immagini tratte dal profilo LinkedIn di Assocalzaturifici
Leggi anche: