La scarpa italiana, tra Almaty (4/6 aprile) e Kiev (17/18): ordini a fatica, problemi di liquidità per i buyer

Shoes from Italy Almaty sulla scia di Obuv Moscow (20-23 marzo). I mercati dell’area CSI continuano a mostrarsi opachi per le imprese che partecipano alle manifestazioni fieristiche. A Shoes from Italy, svolta in Kazakistan, ad Almaty, dal 4 al 6 aprile si è osservata una particolare fatica degli ordinativi. “Questo è dovuto al fatto che i clienti, causa una brutta stagione di vendita, non hanno soldi per comprare e chiedono credito” ci dice Marino Fabiani, portavoce di Assocalzaturifici per l’area CSI. Gli alti tassi di interesse e la svalutazione della moneta locale riducono la disponibilità delle imprese. “Il mercato kazako resta in forte sofferenza soprattutto a causa della svalutazione della valuta locale che negli ultimi anni si è deprezzata di oltre il 50%” conferma Enrico Barbato di Accademia. In generale, molti degli ordini presi in fiera sono stati passati senza il versamento di un acconto e, come sta accadendo per il mercato russo, diverse spedizioni non vengono autorizzate dai produttori italiani perché non hanno ricevuto il pagamento del saldo. Spedire facendo credito? Non spedire con il rischio di generare stock in magazzino? Interrogativi che stanno assillando i calzaturieri italiani in queste settimane per problemi che si sono ripresentati anche in Kazakistan e che vedremo probabilmente anche il 17 e 18 aprile in Ucraina quando è prevista Shoes from Italy a Kiev. (mv)

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