Pitti Uomo apre il calendario dei saloni di moda. L’edizione invernale di Pitti Uomo 103 si svolgerà alla Fortezza da Basso di Firenze da martedì 10 a venerdì 13 gennaio 2023. Alla fiera di riferimento per l’industria della moda maschile partecipano 789 marchi, di cui il 40% dall’estero. Pitti è il primo momento dell’anno per testare il mercato, vedere come reagisce all’inflazione e scoprire quali potrebbero essere i mercati più promettenti del 2023. Protagonista indiscussa di questa edizione è la guest designer Martine Rose, che sfilerà il 12 gennaio. I media la vogliono in corsa per la successione a Virgil Abloh da Louis Vuitton.
La vigilia di Pitti Uomo 103
“Il trend è buono e voglio essere ottimista per Pitti nonostante un contesto incerto che presenta alcune importanti sfide da affrontare – afferma Antonio Putzolu del calzaturificio Barrett, che parte dal listino prezzi –. Alcuni materiali hanno subito un rialzo del prezzo anche del 35%, per cui occorre un esercizio di equilibrismo per salvaguardare la marginalità senza andare fuori prezzo e perdere clienti e vendite”. Putzolu è soddisfatto dei primi riscontri della campagna vendite per la stagione invernale 2023-2024. L’altra sfida cruciale a suo dire è quella della produzione: “Anche qui sono in ballo i guadagni che possono ridursi se la produttività scende. Ci stiamo riorganizzando per migliorarla e soffrire meno che in passato”.
Presenza giapponese
Sarà presente a Firenze anche JLIA (Japan Leather and Leather Goods Industries Association), che dal 1986 si occupa di promuovere e sviluppare la pelletteria giapponese. All’interno dello spazio “JLIA Japan leather booth” esporranno sei brand leader del settore: Kado-Press, Kanpekina, Numero Uno, OAO Footwear, Regal, The Shoe of Life by H.Katsukawa.
Lo stile
Michele Lazzari, direttore commerciale del marchio Gavazzeni, rivela: “Presenteremo una collezione di cinture uomo e pelletteria più abbordabile. È la nostra strategia con cui affrontiamo il rialzo dei costi”. Il manager spiega come nei prodotti c’è meno spazio per borchie, ricami, dipinti a mano e altre lavorazioni particolari che ne avrebbero aumentato il prezzo. “Puntiamo sui materiali (come la pelle), sui colori e sullo stile” osserva lo stesso Lazzari. La piccola pelletteria è realizzata con i ritagli delle pelli utilizzate per le borse. “Aspettative? Un anno fa abbiamo avuto un Pitti sotto tono a causa della recrudescenza del virus. Per cui ci aspettiamo sicuramente un Pitti migliore di quello del gennaio 2022 e l’aumento degli espositori è confortante. I clienti asiatici come giapponesi e coreani possono viaggiare senza problemi, così come i buyer statunitensi. Sono tre mercati di riferimento per noi. Non ci saranno i cinesi, ma non è un mercato che ci interessa al momento”. (mv)
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