Da Lineapelle si aspettava un riscontro. E i visitatori che hanno animato la tre giorni di show (22-24 settembre) dimostrano che le filiere del fashion e del design hanno riacceso i motori. Le sensazioni di chi ha frequentato i padiglioni di Fieramilano Rho sono positive: i buyer hanno manifestato l’intenzione di ripartire. Con volumi e programmazioni giocoforza condizionati dal contesto pandemico. Ma con la voglia di poter dire: “Siamo di nuovo in pista”.
La filiera ha riacceso i motori
Andrés Rodríguez Barreto, giornalista della testata colombiana Style America, riconosce che “Lineapelle è il termometro per l’andamento di tutte le fiere dei materiali per la moda”. Il buon risultato milanese, dunque, depone bene anche in vista di quanto si vedrà nei prossimi show europei e americani. Gli espositori, pur registrando la dovuta soddisfazione, predicano prudenza. “Abbiamo pigiato il tasto start – commenta Dino De Maio (DMD Solofra) –, aspettiamo di vedere quando marceremo a piena velocità”. “Per il segmento fashion la ripartenza sarà definitiva solo quando si muoveranno a pieno regime Cina, USA, gli aeroporti e il travel retail – gli fa eco Alessandro Iliprandi (Bonaudo) –. Ci vuole ancora tempo per questo. Ma il riscontro della fiera è stato positivo”.
Aspettative e riscontri
“Quest’edizione di Lineapelle è andata oltre ogni attesa: mi aspettavo fermento, non arrivavo in fiera con scarse speranze – aggiunge Antonio De Michele (Dean) –. Prima o poi il mercato doveva ripartire. Ci aspettavamo la ripartenza più in là, forse adesso possiamo dire che è vicina”. “Abbiamo partecipato alla fiera di settembre 2020 per dimostrare ai clienti che ci siamo. Siamo tornati a Milano e siamo soddisfatti perché, abbiamo visto molto interesse. I visitatori non sono passati genericamente a prendere ispirazione, ma per lavorare –afferma Antonio Cioffi (Co.Ti.Na.) –. La pandemia ha lasciato il segno sui conti del 2021, più che su quelli del 2020, ma vediamo la possibilità di riprendere il percorso interrotto dal virus”. “Le sensazioni sono ottime – continua Silvia Polli (Manifattura di Domodossola) –. Se non ci sono ulteriori sorprese, potremo avere un po’ di continuità”. “C’è tanta voglia di tornare a toccare il prodotto. Non se ne può più di incontrarsi solo su Zoom – conclude Silvia Paganini (Tacchificio Villa Cortese) –. Abbiamo visto una grande presenza dall’estero e non ce l’aspettavamo. Questo sembra un ottimo segnale di ripartenza per il futuro”. (mvg/rp)
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