Un operaio regge con la mano sinistra un pezzo di legno mentre con la destra impugna una delle due estremità di una sega. Di fronte a lui, un braccio meccanico regge l’altra estremità. Insieme, coordinati, applicando la stessa forza, tagliano in due quel tronchetto. È una delle immagini proiettate oggi da Franco Cavadini durante il suo intervento a Lineapelle Innovation Square. Il Chief Technical Officer di Synesis Consortium è stato uno dei protagonisti dell’ultima giornata di dibattiti nell’”hub dell’ispirazione” creato da Lineapelle95. Temi di riferimento: digitalizzazione, industria 4.0, sostenibilità e competenze del futuro. Proprio quest’ultima, sottolinea Cavadini, “è difficile stimare quanto valga per i consumatori, quindi non si può stabilire quale prezzo siano disposti a pagare per essa”. Anche per questo, ha ipotizzato il curatore dell’evento Federico Brugnoli, “il consumatore andrebbe educato: la sostenibilità ha certamente un valore, ma il tutto è inquinato dal fatto che i brand vengono acquistati in quanto brand”. Sempre più la conceria è orientata a rendere sostenibili i propri processi di lavorazione anche se, fin dalle sue origini, la lavorazione della pelle si inserisce nel processo di recupero di un prodotto che altrimenti sarebbe considerato uno scarto. Le possibili interazioni future fra tecnologia e sostenibilità sono state indagate anche grazie ai contributi di Emanuele Carpanzano, Paolo Cassis, Tobias Streich e Ferdinando Cannella che ha focalizzato il proprio intervento sui possibili sviluppi della robotica. Aprendo scenari futuribili che puntano dritto verso l’Intelligenza Arficiale e ipotizzando che, un giorno, i bottali potrebbero imparare a fare da soli il proprio lavoro…
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