Più stranieri a Lineapelle. I dati parziali mostrano un progresso a due cifre delle presenze in fiera di buyer esteri, stabili gli italiani. In evidenza, tra i padiglioni dell’evento, le grandi firme internazionali, che starebbero orientando le proprie scelte verso materiali di qualità ancor più alta per le prime linee. “Oggi il mercato è cambiato” afferma Rino Mastrotto, fondatore e presidente del Rino Mastrotto Group, presidente Unic. “La pelle viene usata in maniera trasversale per molti progetti, non soltanto per calzatura e pelletteria, ma sempre più per arredamento di fascia alta, carrozzeria, perfino strumenti musicali. Stiamo assistendo a una svolta storica, da prodotto di recupero a materiale di lusso che conferisce ai manufatti un enorme valore aggiunto. Indietro non si torna”.
Sull’incremento dei prezzi del grezzo, il conciatore veneto indica due principali cause: concorrenza cinese all’acquisto e forte domanda per carrozzeria. “La Cina fa la differenza, per quanto riguarda i consumi e purtroppo anche per le pelli sottratte al mercato”. Quanto all’automotive, che il gruppo segue attraverso la divisione Brusarosco e la svedese Elmo, ci sono prospettive rassicuranti: “Si tratta di un business per le stesse case automobilistiche, che ottengono margini elevati dall’inserimento di interni in pelle. A mio parere, la domanda è destinata a reggere se non addirittura aumentare. Alla crisi di vendite in Europa, i marchi più prestigiosi rispondono con forti incrementi dell’export di vetture luxury verso l’Asia. L’obiettivo è far capire alle case che per mantenere la qualità bisogna anche adeguare i prezzi”.
Prudenza infine per quanto riguarda gli investimenti del Rino Mastrotto Group, che controlla siti produttivi in quattro Paesi (Italia, Svezia, Brasile e Vietnam) e occupa 1.200 addetti, di cui 500 in Italia. “In questo momento”, conclude Mastrotto, “preferiamo destinare le risorse all’acquisto delle materie prime”.