“Ci sono stati momenti del primo giorno in cui abbiamo avuto finanche problemi per la quantità di gente nello stand. Abbiamo visto tanto interesse, incontrato i nostri clienti consolidati, ma anche vissuto momenti più calmi”. Secondo Paolo Testi, della toscana La Bretagna, Lineapelle96 è partita con grande carica. In fiera per presentare collezioni dove pellami conciati al vegetale secondo i metodi tradizionali convivono con proposte innovative come la pelle impermeabile (“Per trovare la ricetta abbiamo lavorato a lungo: i tannini vegetali sono idrofili”), Testi riconosce che il momento di mercato vissuto dal fashion system non è dei più semplici: “Ma non ci lasciamo spaventare, preferiamo darci un orizzonte più ampio – spiega –. Siamo soddisfatti del nostro metodo e della nostra vision, indipendentemente dalla congiuntura”. A proposito di congiuntura, Aldo Donati (conceria Ausonia) invita a concentrare l’attenzione sui negoziati in scadenza a marzo tra Cina e Stati Uniti, i grandi protagonisti della guerra commerciale del secondo semestre 2018: “Se riducono le tensioni, ne verrà qualcosa di buono, altrimenti continueremo a muoverci nel contesto degli ultimi 6-8 mesi. Se Washington mette i dazi, la sofferenza di Pechino ne è la diretta conseguenza”. “Bisogna essere ottimisti, nel 2019 ci sono le premesse per fare bene – sostiene Antonio Cioffi, della campana conceria CoTiNa –: e non lo dico solo per questioni di buona volontà. I clienti hanno voglia di fare, cercano la qualità e, grazie al reshoring, si lavora di più in Italia”. “Erano anni che non si vedeva un inizio di fiera così vivace – raccontano dalla toscana FM –: siamo stati visitati da buyer di tutto il mondo, anche molti cinesi e indiani, che non si sono limitati al piccolo ritaglio, ma sono andati dritti alla campionatura”.
Entusiasmo diffuso
Anche per il mondo del sintetico Lineapelle96 si è aperta sotto i migliori auspici, con stand piuttosto affollati, indice di un rinnovato interesse verso questi materiali. Il motivo lo spiega Paolo Ciccarelli, chairman e ceo della milanese Schmid. “I sintetici stanno diventando una valida alternativa e un tipo di elemento spesso più in linea con le esigenze della creatività. Permettono maggiori lavorazioni e più innovazione: cioè quello che vogliono i grandi marchi, alla ricerca di qualità ”. Soprattutto nel mondo della calzatura e della pelletteria, “che è il nostro mondo di riferimento”, ha aggiunto Ciccarelli, “ma mi aspetto in futuro una maggiore sinergia anche con l’abbigliamento. Per intendersi, la stessa pezza potrà così trovare tre applicazioni contemporaneamente”. (mb/rp)