La filiera della pelle e dei materiali per la moda arriva alla 97esima edizione di Lineapelle sferzata da più input. Da un lato pesa una congiuntura di mercato non semplice, condizionata com’è da fenomeni interni alla fashion industry e da altri, invece, esterni (come le guerre commerciali, per dirne una). Dall’altro, c’è la consapevolezza che persistono leve con cui stimolare la domanda, come l’innovazione e la sostenibilità, e la fiducia, “perché se non ci fosse, in fiera non verremmo più – sorridono Simona e Viviana Crotti, di Conceria di Urgnano –. Lo scenario è difficile, ma siamo fiduciosi per la nostra proposta e per i nostri investimenti in ricerca”.
Segnali
“Già prima dell’estate il lavoro è ripartito con un bello sprint – esordisce Laura Balducci della Conceria Antiba -, mentre a settembre, per gli articoli moda, è un momento di ricerca di input stilistici dalle sfilate. All’apertura di Lineapelle registriamo un ottimo afflusso, i visitatori hanno reagito con molto interesse alla nostra proposta di vernici, che stanno ripartendo, e di capre super naturali”. “La fiera è una sfilata – commenta Simone Castellani della Conceria Sciarada -. Molte persone che passano, parlano, si incontrano. Un’occasione di incontro per confrontarsi e far nascere nuovi input, dove presentiamo e proponiamo il nostro meglio traendo ispirazione dalle richieste e i suggerimenti dei clienti”.
Aspettative
“L’augurio è incontrare i nostri clienti, e di conoscerne anche di nuovi – è l’opinione di Teresa Sari, conceria Martucci –, soprattutto dalle nuove scene della moda. Stanno emergendo brand in America Latina, o anche in California e Texas, che ancora non finiscono sulle riviste patinate, ma rappresentano comunque potenziali interlocutori molto interessanti”. Aspettative positive anche allo stand della Conceria Settebello: “Abbiamo un occhio particolare per il tema del momento, la sostenibilità, cavalcando l’onda dell’attenzione globale sull’argomento – dice il titolare, Marco Brogi – mettendo a frutto il lavoro che portiamo avanti da oltre 15 anni con energie rinnovabili, certificazioni e prodotti meno impattanti”.
Accessori sostenibili
La sostenibilità come fattore imprescindibile: il comparto tessuti e accessori di Lineapelle apre nel segno della massima attenzione ai processi produttivi e di prodotti finiti ecocompatibili. “Un impegno che è nel nostro DNA da sempre, affermano alla Manifattura di Domodossola che presenta nuovi poliesteri riciclati e che ha realizzato anche il proprio logo con plastica riciclata delle bottiglie. Anche un’azienda come Ramponi, leader nella produzione di accessori moda (borchie, pietre, strass termoadesivi) è coinvolta in innovazione di processo e di prodotto: “Processi che hanno un costo e che stiamo ancora definendo perché richiedono tempo, ma che sono necessari: la richiesta è questa. La fiera si prospetta vivace: c’è un ritorno delle pietre, un’evoluzione nelle borchie (rigorosamente nichel free) e sicuramente una tendenza forte determinata dal ricamo”. Il suolificio Davos presenta una vetrina che evidenzia il circolo virtuoso dell’impresa, “che da sempre riutilizza tutta la gomma, sfrisi compresi, impiegata per la realizzazione del Thunit. Nessuna novità nel nostro modo di operare, che però diventa necessario spiegare meglio, perché il consumatore chiede e vuole essere informato”. (ac/mvg/rp)
Foto by Beatrice Vesprini / Polimoda