Le fiere della moda chiudono con 40.950 visitatori. La decisione di ridurle di una giornata sembra corretta, almeno guardando i numeri di Micam, Mipel e TheOneMilano, cui si aggiunge Homi Fashion&Jewels. Fiere che si sono svolte dal 15 al 17 a Fieramilano Rho. Diversi espositori osservano che il calo degli ordinativi da parte delle griffe sta spingendo i produttori a rivalutare i marchio di proprietà per garantire la produzione e la liquidità.
Ingressi quasi in pari
I saloni milanesi hanno chiuso il 17 settembre registrando 40.950 visitatori professionali, di cui il 45% dall’estero, provenienti da 140 Paesi. Le performance migliori dall’Europa provengono da Spagna, Germania e Francia. Brillanti i risultati dal Nord America che segnano un aumento a doppia cifra (Canada e USA). A seguire l’Estremo Oriente con Cina e Giappone in testa. Il numero di 40.950 visitatori di questa edizione (della durata di 3 giorni) si confronta con i 42.273 dell’edizione di un anno fa (durata di 4 giorni). Per cui, considerata anche la situazione attuale di mercato, la scelta di ridurre di un giorno lo svolgimento delle manifestazioni sembra sia stata giusta. Le prossime date di Micam e Mipel per il 2025 sono 23-25 febbraio e 7-9 settembre.
I commenti
Gli ordini sono arrivati col contagocce. Ordini che, tra l’altro, dovranno essere poi valutati e confermati. Nella contingenza di mercato, le imprese che dividono la loro produzione tra brand esterni e marchio di proprietà hanno colto il momento di stasi dei primi per potenziare il secondo. Che quantomeno ha garantito alle imprese una parte di produzione e una fetta di liquidità necessaria per poter affrontare il delicato periodo con più forza. “L’andamento dei brand è in ribasso mentre quello del nostro marchio è stabile – conferma Luca Michielon che con il fratello Nicola gestisce il calzaturificio Officine Venete – e questo ci ha permesso di avere maggiori risorse per affrontare la situazione”. (mv)
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