Si respira un moderato ottimismo ad Almaty, in Kazakistan, dove è in corso Shoes from Italy, con 48 imprese italiane presenti con le loro collezioni estive. “Nonostante i disagi e la svalutazione della moneta locale, per ora non possiamo lamentarci. I buyer ci sono, così come gli ordini e gli acconti” ci dice Marino Fabiani, che insieme ad Arturo Venanzi guida il Laboratorio Paesi CSI in seno ad Assocalzaturifici. “Shoes from Italy resta un ottimo volano per le tantissime piccole e medie imprese italiane che hanno voglia di investire, innovare e internazionalizzare”. Nel 2016 l’Italia ha esportato in Kazakistan oltre 340.000 paia di scarpe per un valore di 23 milioni di euro. Nei primi sei mesi del 2017 le esportazioni hanno registrato un incremento pari al 3,1% in valore e un incoraggiante +0,1% in quantità, a fronte di un prezzo medio aumentato del 2,9%. Per Arturo Venanzi: “Nonostante perduri un atteggiamento di prudenza, oggi in quest’area stiamo finalmente registrando una ripresa degli ordinativi e per i mesi a venire abbiamo l’obbligo di guardare con fiducia alle prossime stagioni, con la consapevolezza di una maggior stabilità sul mercato”. Domani giornata di chiusura della manifestazione. Dopo il Kazakistan le calzature italiane saranno di nuovo in scena in Russia a Mosca con OBUV Mir Kozhi dal 24 al 27 ottobre e in Ucraina, a Kiev, con Shoes from Italy dal 7 all’8 novembre. (mv)
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