Il virus blocca Obuv: l’edizione primavera estate 2020 salta definitivamente. Se ne riparla nel 2021. Potrebbe scivolare all’anno successivo, intanto, la legge per l’etichettatura obbligatoria. In Russia, la calzatura aspetta scenari migliori e nel frattempo prende dei provvedimenti per non affliggere ulteriormente il settore.
Il virus blocca Obuv
Dopo due rinvii, è arrivata la decisione di annullare l’edizione primaverile di Obuv Mir’ Kozhi. Il programma originario prevedeva lo svolgimento dal 17 al 20 marzo. La prima proroga spostava l’evento dal 12 al 15 maggio, la seconda dall’8 all’11 giugno. Ora gli organizzatori (Expocenter JSC e BolognaFiere) hanno deciso di rinunciare all’edizione. Il prossimo appuntamento in calendario, come si legge sul sito dell’evento moscovita, è dal 20 al 23 ottobre. La prossima edizione primaverile, invece, è in calendario dal 16 al 19 marzo 2021.
Ma l’etichettatura scivola
L’annullamento dell’edizione primaverile di Obuv non è una buona notizia per gli operatori italiani della calzatura e della pelletteria. Per loro, però, potrebbe presto arrivarne un’altra. L’associazione che riunisce le concerie e i calzaturifici russi (RSKO) ha chiesto al Governo di rinviare al 2022 l’entrata in vigore della legge sull’etichettatura obbligatoria delle calzature. Secondo le attuali disposizioni, il provvedimento entrerà in vigore dal prossimo primo luglio. Ma, alla luce dell’attuale situazione economica, l’associazione ritiene opportuno posticipare ancora. Come riporta ShoesReport, la richiesta di proroga inviata a Mikhail Mishustin, primo ministro russo, vanta circa 300 firmatari. (mv)
Leggi anche: