Si è chiusa da poco, a Seoul, la settima edizione di Mipel Leathergoods Showroom. Hanno partecipato 31 marchi che hanno presentato collezioni destinate alla stagione estiva 2020. E, nell’ambito del progetto Signature, è stato proposto “lo storytelling di altri 14 brand”.
Pazienza e soddisfazione
I commenti degli operatori presenti sono orientati verso una moderata soddisfazione. Del resto, quello coreano è un mercato che dimostra dinamismo e intraprendenza, soprattutto se confrontato con la staticità di molti altri. “Questa è stata la mia terza partecipazione. Ci vuole pazienza per approcciare un nuovo mercato” ci riferisce Abramo Tonelli, tra i fondatori del marchio Gilda Tonelli, che fa parte del gruppo abruzzese Xanthia. “L’iniziativa serve per seminare con la speranza di poter raccogliere. Devo dire che ho preso contatti e ricevuto ordini da buyer che apprezzano il made in Italy, ma, soprattutto, cercano il prodotto di ultima tendenza. Sono molto aggiornati in fatto di moda, anche quella maschile. Sono pignoli, ma hanno un approccio positivo, ben diverso da quello che vediamo in altri mercati. Per esempio, quello russo”. Francesco Palandrani di Gemini osserva che “in questa edizione ho notato meno visitatori rispetto al passato. Probabilmente perché anche la Corea soffre un po’ il calo dei consumi, causato anche da un contesto economico internazionale piuttosto incerto. Di positivo c’è che i visitatori si sono mostrati interessati alle collezioni. Questo fa ben sperare per i prossimi mesi e per il futuro del business in questo mercato”. (mv)
Foto by Mipel
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