Nel dialogo sinergico tra tecnologia e creatività, la pelle è al centro del palcoscenico. Pare una “rassicurante teoria”, a scriverla così. Invece, è una concreta prospettiva evolutiva che può aprire 1.000 possibili scenari innovativi. La dimostrazione si è avuta durante A New Point Of View, lo special format espositivo allestito da Lineapelle a Fieramilan Rho il 22 e 23 settembre 2020. Una dimostrazione “sperimentata” all’interno di uno spazio ben preciso. Quello che ha ospitato il progetto D-House (foto a sinistra) creato da Dyloan Studio e che ci racconta il suo fondatore, Loreto Di Rienzo (foto a destra).
Tra tecnologia e creatività
Cos’è D-House?
Si tratta di un progetto, di cui Lineapelle fa parte, che vuole dare un messaggio forte di nuova vitalità a tutta la filiera. Lo ha dato durante il salone, lo darà anche al di fuori.
Che tipo di messaggio?
Quello che, vivendo un momento complesso ma fondamentale, occorre sperimentare nuove soluzioni, nuove strategie, nuovi prodotti, nuovi approcci per un mercato che, comunque sia, stava già cambiando prima della pandemia.
Concretamente?
D-House è la sintesi delle nostre esperienze degli ultimi 20 anni. È una house delle tecnologie, al cui interno operano 6 aziende tech per le quali noi svolgiamo il ruolo di anello di congiunzione con la creatività di brand, stilisti e nuovi creativi. Quindi, possiamo dire che D-House (dove è stato ospitato anche un desk del Consorzio Cuoio di Toscana, ndr) è un punto di incontro tra tecnologie, creatività e saper fare.
La pelle è al centro
E in tutto ciò, la pelle come si pone?
La pelle, in quest’ottica, rappresenta un mondo fondamentale.
In che termini?
Perché può rappresentare uno dei pilastri delle nuove esigenze dei clienti. I quali, oltre alla possibilità di creare grande e versatile varietà di articoli, chiedono materiali che siano espressione di evoluti approcci sostenibili. In questo senso, la pelle è fondamentale.
In che modo la pelle può essere definita “innovativa”?
Ogni materiale ha un’infinita possibilità di evoluzioni che dipendono dalla direzione delle sue applicazioni. Una pelle, di per sé, possiamo cambiarla poco. Al massimo, intervenire con vari modelli di rifinizione. Ma la sua carica innovativa sta in come possiamo utilizzarla e in quanti modi, che sono infiniti. Il vedere come questa pelle può essere utilizzata ci apre un nuovo mondo.
Un bilancio dell’esperienza di A New Point Of View?
Assolutamente positivo. Non è stato solo un successo, ma, soprattutto, un momento importantissimo di condivisione e sinergia del progetto. Il nostro obiettivo era avviare un dialogo dentro uno spazio attivo, dove si lavora con le mani, con designer che sono venuti a proporre le loro performance. E non solo. Ci siamo riusciti.
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