Tutto pronto (domani e dopo, 12 e 13 ottobre 2021) per La Moda Italiana@Kiev, seconda tappa del trittico (che si concluderà a Mosca con Obuv) dei saloni fieristici di filiera in Est Europa. Saranno 35 le aziende, quasi tutte della calzatura, che esporranno in Ucraina, secondo mercato nell’area dopo quello russo. Nel 2020, complice la pandemia, l’export calzaturiero verso Kiev ha toccato il valore più basso dal 2001. Ma il primo semestre 2021 ha segnato una ripresa che fa ben sperare anche per l’esito dell’appuntamento fieristico.
Tutto pronto per Kiev
“Andare direttamente nei mercati dell’Est Europa, come l’Ucraina, investirvi con continuità, significa consolidare un legame di affinità con una clientela dalla resilienza incredibile”. Resilienza “che attraversa le crisi valutarie, finanziarie, politiche e sanitarie perché ha fame di prodotto made in Italy” commenta Siro Badon, presidente di Assocalzaturifici che organizza l’evento con EMI-Ente Moda Italia e in collaborazione con ICE Agenzia.
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Chi arriverà
Sono attesi 150 buyer in arrivo da tutto il Paese per una due giorni di networking e presa d’ordini. Le aspettative degli operatori sono cresciute dopo l’esito positivo del salone in Kazakistan. La speranza è che si consolidi, e magari acceleri, quella ripresa che è stata registrata nel primo semestre 2021.
Il mercato ucraino
Nel 2019, per l’export delle calzature italiane il mercato ucraino valeva 43 milioni di euro, meno della metà del 2013 e molto lontano dai 109 milioni di euro registrati nel 2008. Poi, nel 2020, causa pandemia, il valore è sceso fino a sfiorare i 33 milioni di euro, record negativo dal 2001. Nel primo semestre di quest’anno, però, è stata evidenziata una ripresa. In quantità le paia sono cresciute del 22,2% rispetto all’analogo periodo del 2020 (-20,5% sul 2019), mentre in valore l’aumento è stato del 28,1% (-10,6% sul 2019). (mv)
Nella foto, immagine della precedente edizione di La Moda Italiana@Kiev
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