Ferragni perde 10 mln: ricapitalizzazione in extremis per Fenice

Ferragni perde 10 mln: ricapitalizzazione in extremis per Fenice

Il pandoro-gate costa salatissimo a Chiara Ferragni. La società Fenice, titolare dei marchi di Chiara Ferragni, ha accumulato una perdita di 10,2 milioni di euro tra il 2023 e il 2024. E per poter proseguire l’attività si è reso necessario un aumento di capitale di 6,4 milioni di euro. Aumento non sottoscritto dal socio Pasquale Morgese, imprenditore pugliese a capo del calzaturificio Mofra Shoes.

Necessario l’aumento di capitale

Il bilancio 2023 della società Fenice si è chiuso con una perdita di 6,9 milioni di euro a fronte di ricavi per 12 milioni di euro. Nel 2024 (da gennaio a novembre) i ricavi sono crollati al di sotto dei 2 milioni, con il bilancio chiuso in rosso per 3,3 milioni. Complessivamente la perdita accumulata ammonta a 10,2 milioni. Per ripianarla non erano sufficienti i circa 3,5 milioni che Fenice aveva sommando capitale e riserve. Per cui, come riportano Il Sole 24 Ore e Corriere della Sera, l’assemblea dei soci che si è svolta ieri pomeriggio (lunedì 10 marzo 2025) è stata costretta a deliberare un aumento di capitale di 6,4 milioni di euro, di cui 6,2 per ripianare le perdite e 200.000 euro come nuovo capitale

 

 

Il voto contrario di Pasquale Morgese

L’aumento di capitale ha ricevuto il voto favorevole di Sisterhood (che possiede il 32,5% di Fenice ed è riconducibile a Chiara Ferragni) e di Alchimia (che detiene il 40% di Fenice ed è riconducibile a Paolo Barletta). Mentre Pasquale Morgese, che possiede il 27,5% di Fenice, ha votato contro l’aumento. Morgese, attraverso i suoi legali, ha contestato il bilancio, ha chiesto spiegazioni con oltre 30 domande riguardanti alcuni punti, tra cui la svalutazione del magazzino, i costi in favore della società Tbs Crew controllata da Ferragni, ed altro. Sempre i legali di Morgese hanno preannunciato l’impugnazione del bilancio nonché un’azione di responsabilità verso gli ex amministratori della società ora guidata da Claudio Calabi. Infine Morgese ha espresso dubbi sul futuro di Fenice, il cui “unico asset è il marchio Chiara Ferragni, tutt’altro che attraente oggi per i grandi player della moda”. Lo riporta Il Fatto Quotidiano. (mv)

Foto Shutterstock

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