Insomma, avete capito. L’argomento forte della settimana sono state le acquisizioni. Fatte. Annunciate. Commentate. Acquisizioni che hanno un denominatore comune ben preciso: riguardano la manifattura fashion italiana. In altre parole: le aziende che producono la moda e ne garantiscono qualità ed eccellenza. Operazioni industriali. Ancora acquisizioni che raccontano di come questo fenomeno, oltre a non accennare a segnali di rallentamento, potrebbe non essere ancora entrato nel vivo.
Acquisizioni, acquisizioni
Due operazioni hanno cavalcato la cronaca di questa settimana. Distanti in termini di segmento, merceologie e posizionamento. Ma entrambe molto significative. Da un lato, il gruppo di filiera Pattern ha venduto in modalità all inclusive a Burberry la fabbrica torinese che già era sua terzista. E l’ha fatto per una ragione molto chiara e strategica. Dall’altro il fondo NB Renaissance, già noto in ambito conciario, ha acquisito la maggioranza delle scarpe antinfortunistiche griffate U-Power. Della serie: non c’è angolo della filiera che non susciti interesse, purché abbia certe caratteristiche.
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https://www.laconceria.it/finanza/acquisizioni-di-sicurezza-a-nb-renaissance-il-70-di-u-power/
Ce ne saranno ancora
Poi, c’è stato chi le acquisizioni le ha annunciate. E chi le ha analizzate. Il primo è Attila Kiss, CEO di Gruppo Florence. Il secondo è Flavio Sciuccati di Ambrosetti, che ci ha offerto un’analisi del perché, a un certo punto di questa storia italiana, aggregarsi è diventato un imperativo che ancora potrebbe non aver espresso fino in fondo il suo potenziale.
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