“Rafforzare la nostra filiera con lavorazioni specializzate e trasversali”. Dalle parole ai fatti. Anton Magnani, CEO di BMB Manifattura Borse, spiega così l’acquisizione del 95% di Trapuntificio Il Giglio. La pelletteria di Scandicci, fondata nel 1968 da Gianfranco Lotti, oggi lavora esclusivamente come terzista per le griffe del lusso. E ha fatto questo investimento “perseguendo strategie di consolidamento e rafforzamento della propria filiera industriale nell’ambito di una visione progettuale di lungo termine”. Il Giglio (a destra nella foto) manterrà la sua autonomia operativa e gestionale. In questa intervista Anton Magnani (nella foto) ci spiega i dettagli dell’acquisizione e le strategie future.
BMB acquisisce Trapuntificio Il Giglio
In che modo questa operazione rappresenta un modo concreto di tutelare la filiera?
Lavoriamo con Trapuntificio Il Giglio da lungo tempo, è una collaborazione decennale. Questa operazione rientra nel disegno più ampio del rafforzamento delle filiere. L’idea di unirsi per essere più forti è questa: rientra in questa logica.
Il Giglio manterrà i suoi spazi e i suoi clienti?
Il Giglio è un’azienda di artigiani specializzati di lunga tradizione, riconosciuta per le proprie lavorazioni specializzate e ampiamente utilizzate in pelletteria. Il fondatore resta nella compagine societaria al 5%, mantenendo le funzionalità operative. Noi aumenteremo il lavoro con loro, ma continueranno a essere autonomi. Anzi, li aiuteremo ad ampliare la clientela, perseguendo logiche di sinergia e creazione di valore.
Progetti di sviluppo
Qual è il valore aggiunto per BMB?
Migliorare la capacità di fornire competenze grazie al know-how combinato delle due aziende, offrire un parco tecnologico ampliato e moderno oltre ad una vasta gamma di lavorazioni altamente qualificate. Il Giglio ha una dotazione di macchinari innovativi di ultima generazione e questo rappresenta una condizione indispensabile di crescita.
Altri progetti futuri?
Oltre alla digitalizzazione, un altro tassello importante che stiamo portando avanti è la creazione di un’unità interna di assemblaggio di circa 30 persone. Entro settembre ci sarà l’avviamento delle produzioni. Faremo un investimento in macchinari, risorse umane e nuovi spazi, compresi sempre nel perimetro dell’azienda.
Assunzioni in vista?
Il processo di selezione del personale è in corso. Stiamo cercando addetti con diversi gradi di esperienza. Soprattutto, persone già avviate nel settore.
Strategia e ripresa
Qual è la vostra strategia?
Anche questo investimento si muove in un’ottica di ripresa e di internalizzazione. Vogliamo arrivare ad offrire una produzione totalmente interna. Taglio, rifinitura e montaggio, tutto interno. È questa la chiave attuale.
Per voi la ripresa è arrivata?
Osserviamo movimenti positivi. I nostri clienti sono dinamici. C’è molto interesse a cercare capacità produttiva. Gli investimenti che stiamo facendo sono volti a soddisfare questa richiesta. Siamo ottimisti. Contiamo di tornare quest’anno a risultati pre-pandemia, anzi con qualche punto percentuale in più.
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