Un percorso a ostacoli che, forse, potrebbe essere prossimo alla conclusione. Il destino della Cassa di Risparmio di San Miniato potrebbe (finalmente) essere svelato. Qualcuno si spinge a prevedere che la soluzione per giungere al suo salvataggio potrebbe essere raggiunta entro Pasqua. Entro, cioè, la fine di questa settimana. L’aumento di capitale, atteso da un anno esatto, richiede un’operazione da 200 milioni di euro che potrebbero arrivare da tre possibili investitori. Ad oggi, dopo varie candidature e altrettante rinunce, in lizza sono rimasti il fondo anglo panamense Barent’s; la cordata di investitori italiani guidata dall’advisor Vincenzo De Bustis; Crédit Agricole Cariparma. Se i primi due poggiano sul Fondo Interbancario di Garanzia, la terza opzione (secondo indiscrezioni) sarebbe la preferita da Banca d’Italia e inserirebbe Carismi in un più ampio progetto. Cariparma, infatti, ha già avviato un piano di salvataggio con altre due banche, quella di Rimini e quella di Cesena, prevedendo una fusione in un’unica realtà, in Emilia Romagna. Carismi potrebbe, dunque, “rientrare nel gruppo”. L’incontro decisivo quello del CdA in agenda tra 3 giorni, venerdì 14 aprile.
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