Carismi, mancano risorse per il salvataggio. Slitta al 30 settembre la decisione di Crédit Agricole

Ancora fiato sospeso sul futuro della Cassa di Risparmio di San Miniato. Il CdA ha prorogato al 30 settembre il periodo di esclusiva per Crédit Agricole a trattare il suo ingresso nel futuro della banca e, soprattutto, il suo salvataggio. Sono giorni cruciali per l’esito della maxioperazione che prevede la ricapitalizzazione di Carismi e delle Casse di Rimini e Cesena. A fine luglio, Crédit Agricole ha confermato al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) il proprio interesse per la possibile acquisizione di Cassa di Risparmio di San Miniato. Ma, da quanto riporta Il Sole 24Ore, mancherebbero ancora risorse per coprire i crediti deteriorati, mentre il fondo Atlante 2 sarebbe riuscito a formare un consorzio di 7 banche (tra cui risulterebbero Banca Imi e Natixis) che sottoscriverà la tranche senior della cartolarizzazione degli NPL (Non Performing Loans, cioè i prestiti non performanti) dei tre istituti, pari a 416 milioni di euro. Resta da risolvere la sottoscrizione della tranche del valore nominale di 624 milioni di euro, valida per la cartolarizzazione dei 3,152 miliardi lordi di NPL delle tre Casse. Tra 100 e 200 milioni di euro mancano ancora all’appello. Altro passo in avanti (comunicato oggi da Il Sole 24Ore): Fonspa-Credito Fondiario risulterebbe favorevole a investire fino a 100 milioni nei crediti deteriorati di Banca Marche, Etruria e Chieti, oggi nelle mani di Atlante 2. L’operazione permetterà di liberare risorse da dedicare al salvataggio (anche) di Carismi.

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