C’entra Bertelli di Prada nella quotazione di Zegna a Wall Street?

C’entra Bertelli di Prada nella quotazione di Zegna a Wall Street?

La quotazione di Zegna a Wall Street, operazione possibile grazie all’unione di intenti con la SPAC di Investindustrial, ha colto di sorpresa gli ambienti finanziari. Ma ancora più dell’apertura del capitale della griffe biellese al veicolo finanziario, c’è un rumor che incuriosisce gli addetti ai lavori. Nell’operazione c’entra Patrizio Bertelli? Il CEO di Prada e il collega Gildo Zegna sono in ottime relazioni personali. Insieme hanno condotto l’acquisizione di Filati Biagioli Modesto. Al momento non arrivano conferme. Ma neanche smentite.

La quotazione di Zegna

È bastato un incontro, raccontano i diretti interessati, per instradare nella giusta direzione la trattativa. “Io e Sergio (Ermotti, presidente della SPAC ndr) abbiamo preso un caffè con Gildo Zegna (nella foto, a sinistra) il 3 gennaio – spiega Andrea Bonomi, fondatore di Investindustrial –. Pensando al futuro, gli abbiamo parlato dell’idea di quotarsi insieme a noi, ci ha detto che ne doveva parlare con la famiglia e ci siamo stretti la mano”. Sette mesi dopo, la stretta di mano ha portato alla valutazione di 2,5 miliardi di dollari (3,2 con la cassa della SPAC e i leasing finanziari) del gruppo della moda maschile. “Siamo andati avanti, Zegna è una grande realtà – sono le parole di Bonomi –. Siamo rimasti sorpresi dalla due diligence, dalla qualità delle persone che abbiamo trovato, dell’eccellenza delle produzioni e della filiera”.

 

 

L’ombra di Bertelli

Sull’intera operazione si allunga l’ombra di Bertelli (nella foto, a destra). Anche l’edizione di MFF del 20 luglio riporta la sua presenza tra le personalità coinvolte nell’operazione. Viste le relazioni personali e d’affari, non sarebbe strano, dicevamo. Parlando con il CorrSera, Gildo Zegna non ha né confermato, né smentito il coinvolgimento di Bertelli. “Non possiamo comunicare i nomi degli altri investitori. Con Patrizio abbiamo un’amicizia molto sana – afferma – e mi auguro che potremo fare insieme altre operazioni industriali. Ci tengo a dire che considero questa quotazione come un’operazione di sistema. E per questo devo dire grazie al lavoro fatto con la Camera della Moda che ha permesso che si costruisse un rapporto aperto tra noi imprenditori, non solo con Bertelli, ma con Rosso (OTB, ndr), Ruffini (Moncler, ndr), Maramotti (Max Mara Fashion Group, ndr)…”.

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