La fusione della Cassa di Risparmio di San Miniato con Crédit Agricole Cariparma è stata completata. Ieri, 25 giugno, l’ultimo passaggio ufficiale ha sancito la svolta definitiva. Inizia una nuova era per l’istituto bancario da sempre punto di riferimento per il distretto conciario toscano. Dopo il salvataggio, l’incorporazione di Carismi nel gruppo bancario francese è del tutto operativa. “Un passaggio fondamentale del piano di integrazione e sviluppo che Crédit Agricole Italia sta portando avanti dal gennaio scorso – si legge in una nota -, con l’obiettivo di semplificare i processi decisionali, estendere alla clientela di Carismi i prodotti e le politiche commerciali e creditizie di Cariparma, nell’ottica di favorire il rilancio commerciale delle sue filiali”. Questo passaggio porta però con sé anche una certa amarezza: “C’è la certezza di una perdita. La banca del territorio aveva un’elasticità di cui si sente la mancanza – commenta il presidente del Consorzio Conciatori di Ponte a Egola, Michele Matteoli -. Crédit Agricole è entrata sanando la situazione, e di questo non possiamo che essergliene grati, ma i cambiamenti sono tanti e di quello che è andato perso non c’è ancora la consapevolezza”. Si unisce alla preoccupazione per il futuro anche il sindaco di San Miniato, Vittorio Gabbanini: “Le nostre aziende storiche sono state costruite grazie alla Cassa di Risparmio di San Miniato. Il dialogo che c’è stato finora con la banca sarà di sicuro diverso”. (mvg)
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