Accordo siglato: Corneliani è salvo. E con il brand, esce dalle sabbie mobili anche lo stabilimento produttivo di Mantova che resterà il cuore della produzione. È la prima volta che lo Stato, attraverso Invitalia, diventa socio di minoranza (per 5 anni) di un brand fashion. Per farlo, ha messo sul piatto un investimento complessivo di 10 milioni di euro: 6,5 nella newco e 3,5 come liquidità. Il socio di maggioranza è Investcorp, già al timone del marchio, che sborsa 7 milioni di euro. I due formeranno una nuova società che nascerà alla fine del 2021. Non sono previsti licenziamenti, ma restano 150 esuberi da gestire.
Corneliani è salvo
La liquidazione di Corneliani, storico marchio di abbigliamento maschile, è stata evitata grazie a un accordo che vede protagonista, in prima assoluta, lo Stato. Per il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti è “un modello pubblico-privato da replicare”. L’accordo esclude licenziamenti, ma ci sono 150 esuberi dichiarati dall’azienda che verranno gestiti attraverso uscite volontarie incentivate. Secondo la Gazzetta di Mantova, a novembre tutti i lavoratori di Corneliani passeranno alla nuova società che sarà operativa dal 2022.
Epilogo positivo
Un epilogo positivo per i 150 dipendenti del sito produttivo di Mantova (complessivamente sono 600 i lavoratori Corneliani in Italia) a cui è stato garantito il lavoro e la produzione delle commesse. Ora si apre tutto l’iter burocratico con l’apertura della procedura di Concordato. E, a seguire, la relazione del Commissario Giudiziale e il voto dei creditor. Infine, l’omologazione del Concordato con il piano già siglato. (mv)
Immagini tratte da corneliani.com
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