Una mossa semplice, che trasforma Agache, la holding di famiglia, in società in accomandita. E così Bernard Arnault mette LVMH al riparo da OPA ostili e scossoni nella governance. Il 73enne presidente e CEO (nella foto), che a marzo si è garantito con un cambio di statuto la permanenza nel ruolo fino all’età di 80, interviene ancora sulla stabilità del gruppo del lusso. “Rimaniamo una società familiare”.
Cosa prevede la riforma Arnault?
Il controllo di Financiere Agache (che a sua volta controlla LVMH) passa al socio accomandatario Agache Commandité. Il capitale dell’accomandita è diviso in parti uguali tra i cinque figli di Arnault, i cui rappresentanti costituiscono il consiglio di sorveglianza. Al ruolo di direttore generale rimane il patriarca Bernard. “LVMH è un gruppo familiare – recita la nota stampa – la cui vocazione è sostenere lo sviluppo a lungo termine di ciascuna delle sue maison”. La trasformazione in accomandita “non modifica l’attuale partecipazione azionaria” e “garantisce la continuità a lungo termine del suo controllo”.
LVMH al riparo da OPA ostili
È il Sole 24 Ore a spiegare in che modo la società in accomandita tutela la continuità della famiglia Arnault ai vertici di LVMH. Innanzitutto, perché “facilita il trasferimento della proprietà all’interno di un’azienda familiare”. Perché “consente di dissociare la gestione e la proprietà del capitale”. E, soprattutto, perché “costituisce anche un’arma di dissuasione contro le offerte pubbliche di acquisto ostili”.
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