Il presidente e CEO Pietro Beccari lo aveva appena annunciato: “Faremo integrazioni di filiera in Italia e Francia”. A distanza di circa una settimana passa dalle parole ai fatti, perché Dior compra Art Lab, azienda toscana specializzata in stampe digitali e rifinizioni manuali su pelle. La stessa Art Lab viene da una recente stagione di espansione: in estate ha ampliato i propri spazi produttivi acquisendo a Santa Croce sull’Arno i padiglioni della conceria Ascot.
Dior compra Art Lab
È il Sole 24 Ore a dare notizia dell’acquisizione operata da Dior. Non ne sono noti, però, i dettagli: vale a dire né la quota rilevata dalla maison francese né i valori della transazione. Il quotidiano economico-finanziario ricorda che l’ultimo bilancio di Art Lab, quello depositato nel 2020, registrava 4,7 milioni di fatturato con 268.000 euro di utile. Il deal, intanto, manifesta ancora una volta due trend. Il primo è, in generale, l’interesse delle grandi holding della moda internazionale per le imprese della manifattura italiana, ciascuna ricca della propria specialità da garantirsi tramite M&A. Il secondo è la centralità della Toscana, in particolar modo, per LVMH, gruppo cui fa capo Dior. Per rimanere alla sola cronaca recente, qui ha appena inaugurato la nuova pelletteria di Fendi e annunciato quella per Louis Vuitton.
“Un’occasione per crescere”
Ora che Dior è il socio di maggioranza, per Art Lab inizia un nuovo capitolo di crescita. Dall’azienda di Santa Croce sull’Arno ci rendono il deal non chiude lo spettro delle attività alle griffe del gruppo LVMH, ma anzi riconosce e punta a rafforzare la posizione di fornitore di soluzioni innovative e tecnologiche per i brand del lusso. La guida dell’azienda rimane a Ilaria Sassetti, Dario Tatoni e Andrea Balleri.
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