Non che ci servisse un’ulteriore dimostrazione a sostegno della tesi che lo scenario della moda impone alleanze di ogni tipo. Anche quelle “innaturali”. Ma la cronaca ce la offre e allora ve la riportiamo. Perché Prada e Zegna uniscono di nuovo le forze per un’operazione congiunta, a distanza di pochi giorni dall’investimento congiunto tra Leonardo Ferragamo e Caterina Maramotti. Alleanze, dicevamo. Di tutti i tipi. La rassegna stampa è ricca di suggestioni sul tema.
Consigli di lettura:
- Sta diventando tutto sommato usuale vedere competitor che collaborano in progetti di comune utilità. È sicuramente il caso di Prada e Zegna, che già nel 2021 entrarono insieme nel capitale di Filati Biagioli Modesto. E che ora bissano l’operazione prendendo una quota di minoranza di Luigi Fedeli e Figlio: “Preservare il know-how e proseguire nel creare valore per il Made in Italy – rivendica la nota – è la visione che accomuna Patrizio Bertelli e Gildo Zegna”;
- Costruire alleanze vuol dire anche costruire percorsi congiunti con esiti variabili. È il caso dell’accordo tra G-III e Halston: per cominciare, il gruppo che già controlla tra gli altri Karl Lagerfeld e Donna Karan ottiene la licenza per 25 anni di tutte le categorie merceologiche del brand statunitense. Se poi le cose vanno in un certo modo, anche Halston entra nella famiglia G-III;
- La rassegna stampa della settimana ci ricorda che le alleanze non sono solo tra soggetti privati, ma coinvolgono anche il pubblico. E ora il Parlamento Europeo ha intenzione di fare di più per contenere l’impatto ambientale del fast fashion.
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