C’è un’IPO che nessuno vuole. Prima sono stati gli USA a rifiutarsi di ospitare la quotazione di Shein. Ora è a Londra, dove la società cinese dell’instant fashion valutata 66 miliardi di dollari ha cercato un approccio confidenziale, che fa problemi. Ma gli ostacoli non mancano neanche in patria: Shein non ha l’autorizzazione del governo cinese
L’IPO che nessuno vuole
L’IPO di Shein somiglia molto ad una corsa ad ostacoli. Erano troppo alti per arrivare alla Borsa di New York, così Shein ha messo nel mirino Londra. E ha depositato in via confidenziale i documenti presso l’autorità britannica di regolamentazione dei mercati, come ha riferito Reuters. La quotazione potrebbe arrivare entro la fine dell’anno. Ma il percorso, oltre che a ostacoli, è pure accidentato. Sia a livello normativo sia per l’opinione pubblica. Amnesty International UK ha affermato che l’IPO di Shein costituirebbe una “vergogna” per la Borsa di Londra a causa dei “discutibili” standard delle condizioni di lavoro e dei diritti umani dell’azienda di fast fashion.
La burocrazia
South China Morning Post scrive che Shein ha aggiornato ufficialmente l’autorità cinese di regolamentazione dei titoli sulla volontà di quotarsi a Londra e non più a New York. Ma la società dovrebbe ancora ricevere l’approvazione dalla China Securities Regulatory Commission (CSRC). Inoltre, Shein deve ottenere anche l’autorizzazione dell’agenzia britannica FCA (Financial Conduct Authority), che impiega fino a un paio di mesi per deliberare. Ciò darebbe il via all’iter vero e proprio di quotazione che durerà circa un mese. Nel frattempo, nel Regno Unito si insedierà un nuovo governo. Meglio per Shein se sarà laburista. Anche se alcuni legislatori – scrive il South China Morning Post – hanno messo in dubbio l’idoneità di Shein e hanno chiesto un maggiore controllo delle sue pratiche lavorative, sulla catena di fornitura e sulla tassazione sull’import.
Discrezione
In questo periodo Xu Yangtian, fondatore di Shein, è sempre più nascosto. L’azienda non ha mai pubblicato alcuna sua foto. Né lui ha tenuto discorsi pubblici nel corso della sua carriera. Pare che sia convinto che qualsiasi attenzione su di lui non farebbe altro che aumentare le difficoltà dell’esame che Shein affronta quotidianamente. (mv)
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