Per dare slancio al marchio, espandendosi oltre la soglia dei 100 milioni di euro di fatturato. Ma non certo per inseguire una “crescita esponenziale”, di quelle fini a se stesse, inseguite anche tramite mezzucci. Jean Touitou ha aperto il capitale del suo brand, A.P.C. Paris, al fondo L Catterton. E, in questo modo, non solo entra nella famiglia LVMH, ma accede a possibilità e strumenti che solo i grandi gruppi hanno a disposizione. “Perché vendere? Da dieci anni sono finanziariamente al sicuro – dice al Corriere della Sera –, non ero obbligato. Il lavoro continuava a divertirmi, però a una certa età (71 anni, ndr)… Balenciaga nel ’68 chiuse l’atelier, ma è una cosa snob e io non sono snob, ho 300 persone che dipendono da me. Questo per me è lo scenario migliore”.
Ma niente rincorsa alla crescita esponenziale
Touitou (nella foto) ha messo subito le cose in chiaro con i nuovi soci: “Ho detto a quelli di L Catteron: se mi volete fuori me ne vado, ma i muri della sede sono miei, nel caso ve ne andiate voi. Compratevi un altro palazzo. Se volete un aiuto con le idee strategiche, la parte che più mi piace, ci sono”. Altrettanto chiaro è stato nelle intenzioni di sviluppo del marchio: “I grandi gruppi che pensano alla crescita esponenziale? Non ammiro quel modello – conclude –. Il mercato del lusso che punta sulle borse e poi magari (è il segreto di Pulcinella) fa miliardi con il parallelo? Non mi interessa”. Qualsiasi percorso intraprenderà A.P.C. Paris, sarà all’insegna della crescita organica.
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