Ci sono aziende chimiche, produttori di arredo, di abbigliamento e di imbottito. Sono le nove società collegate alla filiera della pelle presenti nella classifica dei “100 Champions” elaborata da L’Economia, l’inserto del Corriere della Sera dedicato all’industria e all’artigianato. Le 100 aziende sono state selezionate partendo dalla base delle 2.041 società di capitali con fatturato tra i 120 e i 500 milioni di euro, escludendo quelle a partecipazione pubblica, controllate dall’estero, da fondi o da gruppi con più di 500 milioni di fatturato. Ne è nato un lungo elenco di aziende di medie dimensioni, orgogliosamente e fortemente made in Italy, con fatturati che tra il 2011 e il 2017 hanno spesso registrato una crescita a doppia cifra, sfiorando anche il 20 o 30%. La prima collegata al mondo della lavorazione della pelle che compare in classifica è l’abruzzese Cosmo, in seconda posizione assoluta, società che controlla il marchio di retail multimarca di abbigliamento e calzature Globo: stando ai dati de L’Economia, nel 2011 il fatturato di Cosmo si attestava a 253,7 milioni di euro e 6 anni più tardi è salito a 462,3 milioni di euro (+10,52%). Scorrendo l’elenco si arriva al gruppo piemontese Esseco, specializzato nella produzione di componenti chimici e derivati, anche per l’industria conciaria, il cui fatturato ha raggiunto 347,4 milioni di euro partendo da 236,6. Subito dietro si piazza Poltronesofà Holding, azienda che controlla il noto brand di mobili imbottiti, il cui fatturato è passato da 120,6 milioni a 335,5 milioni. Scendendo ancora si trova la campana Capri, titolare dei brand Alcott e Gutteridge, che con il +23,66% (da 81,8 euro a 292,7 milioni) registrato in 6 anni dal fatturato spicca tra le migliori per prestazioni. Buone le prestazioni anche dei brand di calzature Primigi, Igi&Co ed Enval Soft controllati dalla marchigiana Imac, il cui fatturato è passato dai 186,2 milioni del 2011 ai 267,3 milioni del 2017. Segue il noto marchio di calzature di lusso Giuseppe Zanotti, che nei 6 anni considerati ha visto lievitare il proprio fatturato del 19,14% fino a 204,6 milioni. Gli ultimi tre nomi della filiera inseriti nella classifica sono quelli della lombarda Poliform, attiva nella produzione di arredamento per la casa, con un fatturato cresciuto del 6,50% nei 6 anni; dell’emiliana Sportswear Company, titolare del marchio Stone Island, le cui vendite hanno fatto un balzo addirittura del 19,09% tra il 2011 e il 2017; infine Mario Levi, storica azienda piemontese che produce rivestimenti di interni in pelle per il settore dell’automotive, che i dati de L’Economia certificano come una delle migliori nella lista “Champions” per prestazioni: il fatturato è passato dai 42,3 milioni del 2011 ai 130,8 del 2017 (+20,7%).
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