Al momento al quartier generale di SICIT è arrivata una manifestazione di interesse con un’offerta non vincolante. Ma il gruppo Syngenta fa sul serio. Il passo è propedeutico alla presentazione “di una offerta pubblica di acquisto sulla totalità delle azioni” della società “per un prezzo indicativo per azione pari a Euro 17,30”. Siamo all’inizio della trattativa. Ma su SICIT, azienda di Chiampo che trasforma gli scarti della concia in biostimolanti per l’agricoltura e prodotti per l’industria del gesso, si accendono i riflettori del mercato. A dimostrazione di come la circolarità della pelle e l’impegno storico dei conciatori in tale direzione rappresenti un investimento di valore, vero e tangibile.
I prossimi step
È la stessa SICIT a dare notizia dell’interessamento del gruppo Syngenta. Che è, vale la pena ricordarlo, una holding agro-industriale a sua volta controllata da ChemChina. “L’offerta non vincolante – spiegano – è subordinata all’approvazione del Consiglio di Amministrazione di Syngenta”. Non solo: anche “allo svolgimento di una due diligence confirmatoria – continuano -, all’accesso al senior management e alla visita agli impianti di SICIT”. Se gli step dovessero dare esito positivo, ne conseguirebbe “l’offerta pubblica di acquisto che potrebbe essere soggetta anche ad altre condizioni“, come “l’ottenimento di autorizzazioni regolamentari”.
Il portato dell’intesa
Nell’offerta non vincolante, si apprende dal comunicato stampa, si aprono molte prospettive. La prima è quella della scalata, abbiamo detto. Ma Syngenta menziona la possibilità di “partnership industriale” con “gli stakeholder”, inclusa “Intesa Holding, attualmente azionista di controllo di SICIT”, così come la possibilità di “un patto parasociale per condividere” con la stessa Intesa Holding, qualora questa rimanesse azionista, “la governance” dell’azienda. In attesa di scoprire quale sarà l’esito della trattativa, rimane l’interesse suscitato dalla circolarità conciaria.
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