Il lusso ha perso 240 miliardi e per qualcuno è solo l’inizio

Il lusso ha perso 240 miliardi e per qualcuno è solo l’inizio

Le azioni del lusso hanno perso 240 miliardi di dollari negli ultimi mesi. Per alcuni analisti è solo l’inizio. Altri sono più fiduciosi, ma la frenata dei consumi da parte dei ricchi cinesi potrebbe farsi ulteriormente sentire nei prossimi mesi. Ci sono analisti che puntano sulle azioni Kering (aspettandosi una rinascita di Gucci) e chi invece vuole evitare i consumatori aspirazionali, soprattutto se cinesi. Insomma, uno scenario per nulla rassicurante.

Il lusso ha perso 240 miliardi

Come scrive Bloomberg, gli analisti stanno tagliando le previsioni di profitto delle società del lusso poiché considerano sempre più difficile che una inversione di tendenza si possa verificare entro il 2024. I titoli del lusso, salvo qualche eccezione, continuano a soffrire in Borsa. “Quest’anno è più volatile e più sofferto perché arriva dopo una crescita eccessiva” sottolinea Flavio Cereda di Gam riferendosi al boom postpandemico dei consumi. Cereda spera che l’anno prossimo le vendite possano crescere almeno “mid-single-digit”. Un livello, secondo l’analista, che rappresenta il riferimento a lungo termine del settore.

 

 

Per qualcuno è solo l’inizio

C’è chi è meno ottimista. Zuzanna Pusz, analista di UBS, ritiene che le prospettive del lusso siano “slower for longer” ovvero “più lente e richiederanno più tempo”. Pusz, così come altri suoi colleghi, ha ridotto le stime sulla crescita organica delle vendite dei beni di lusso per il secondo semestre 2024 e per il 2025. L’opinione condivisa è che “il settore stia entrando in un suo ciclo specifico, dopo alcuni anni di boom con prezzi elevati”.

Una maggiore (possibile) appetibilità?

Anche Ashley Wallace di Bank of America afferma che le stime di consenso per la seconda metà dell’anno potrebbero essere troppo alte. Jelena Sokolova, analista di Morningstar, vede il lato positivo della questione, perché sostiene che ridimensionandosi, il lusso diventerà più appetibile per attirare investimenti. La stessa analista punterebbe su Kering e sul rilancio di Gucci. Ieri, però, il titolo Kering, sulla scia delle valutazioni negative di Barclays, è ulteriormente sceso arrivando al livello più basso degli ultimi sette anni. Vari analisti prevedono che Gucci registrerà una crescita organica del 5% nell’anno fiscale 2025: Barclays invece ritiene che la griffe rischi di rimanere in territorio negativo anche l’anno prossimo. Cereda, al contrario di Sokolova, vuole evitare di puntare sul consumatore aspirazionale e per di più cinese. Per cui, focus su Hermès. Infine, Edouard Aubin di Morgan Stanley indica LVMH e Richemont come particolarmente vulnerabili al rallentamento della Cina. (mv)

Leggi anche:

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×