È un momento molto delicato per la moda. Diciamoci la verità: è una congiuntura inedita. Dove grandi fattori, per lo più esogeni come la pandemia e la guerra, creano le condizioni per parlare di un mercato in tempesta. E, di converso, tra i protagonisti della filiera si osserva una enorme divaricazione di performance: i grandi brand del lusso (con le relative filiere) macinano numeri esorbitanti; tutti gli altri arrancano. È il tema del numero 7/8 de La Conceria, mensile che si propone col titolo “C’è chi può e chi non può”. Ed è anche il tema dell’intervista a Massimiliano Tintinelli, a capo della società di consulenza e strategia MTI Consulting (nella foto).
Cosa c’è da fare
Sul numero 7/8 de La Conceria trovate una panoramica della (certamente invidiabile) condizione di privilegi di cui godono i grandi brand. Così come la testimonianza delle aziende artigiane che in questa congiuntura si trovano costrette a barcamenarsi. Ecco, a Tintinelli chiediamo proprio cosa convenga fare ai piccoli brand e alle PMI della moda in questo “mercato in tempesta”. E, soprattutto, quali sono gli errori da evitare assolutamente per non naufragare. Ne emerge un quadro confortante (per chi saprà ben interpretarlo): non tutto è perduto. La cosa fondamentale, rimanendo all’analogia marinara, è che le PMI abbiano chiara la rotta (cioè la strategia) che intendono perseguire.
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