JBS vuole il dual listing: intende, cioè, affiancare alla quotazione alla Borsa di San Paolo (Brasile) quella a Wall Street. Il piano ha una razionalità finanziaria, perché consentirebbe al gruppo, nato in Brasile ma oggi multinazionale, una migliore e più efficiente presenza sui mercati azionari. D’altronde, il dual listing in questo senso è una soluzione ottimale, al vaglio anche di alcune holding della moda, come Prada e Richemont. Qualora l’approdo a New York riuscisse, oltretutto, JBS potrebbe (finalmente) chiudere i conti con alcuni aspetti della sua storia.
JBS vuole il dual listing
Già, perché JBS si è quotata la prima volta nel 2007. E, mentre lavorava al piano di espansione industriale che l’ha portata ad avere divisioni in Nord e Sud America, continuava a valutare anche l’internazionalizzazione finanziaria. Come ricorda Reuters, è da almeno dieci che accarezza l’idea dell’IPO a New York. Idea la cui implementazione ha più volte rimandato prima per le controversie legali che l’hanno coinvolto e poi per il Covid. Così come l’idea di spostare la sede legale dal Brasile all’Irlanda, prospettata nel 2016 e finita in un nulla di fatto. Vediamo questa volta se il dual listing riesce.
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