Hermès cresce ma rallenta. Anche il marchio più resiliente non è stato risparmiato dalla crisi del lusso. E aumenta i prezzi negli USA, così come Cucinelli, che però ha registrato una performance migliore. Moncler cresce poco ma fa meglio delle attese. Ferragamo e Piquadro hanno chiuso il bilancio con alterni risultati.
Hermès cresce ma rallenta
Nel primo trimestre 2025, le vendite di Hermès sono cresciute del 9% a cambi correnti (+7% a cambi costanti) rispetto allo stesso periodo del 2024, raggiungendo 4,13 miliardi di euro. Un livello leggermente inferiore alle aspettative degli analisti, che avevano previsto un aumento dell’8% a 4,2 miliardi, secondo quanto scrive WWD. La crescita del periodo gennaio-marzo 2025 si confronta con quella del 18% registrata nel trimestre precedente. Ciò segna un evidente rallentamento. A cambi costanti, la divisione Maroquinerie-Sellerie, che genera il 44% del fatturato complessivo della società, è risultata la più performante con un aumento delle vendite del 10%. E se il Giappone continua a fare faville (+17%), tutto il resto dell’Asia (+1%) si è rivelato il punto debole delle vendite, a causa della stagnante situazione del mercato cinese. Hermès si appresta ad aumentare i prezzi dei suoi prodotti, ribaltando il dazio introdotto da Trump. “Compenseremo completamente l’impatto di questi nuovi dazi aumentando i nostri prezzi di vendita negli Stati Uniti a partire dal primo maggio, in tutte le nostre linee di business”, ha dichiarato Eric du Halgouet. Lo riporta Reuters.
+10% per Cucinelli
Anche Brunello Cucinelli aumenterà i prezzi nel mercato USA a partire dalle collezioni Autunno-Inverno 2025/2026. Ma non prevede che ciò avrà un impatto significativo sulla sua attività. E ha infatti confermato le aspettative di crescita delle vendite di circa il 10% sia nel 2025 che nel 2026. L’azienda ha dichiarato che nel primo trimestre 2025 le vendite sono aumentate del 10,5% a tassi di cambio costanti raggiungendo 341,5 milioni di euro. E sostanzialmente in linea con le previsioni degli analisti di 343 milioni di euro. In Asia i ricavi sono saliti dell’11,3%. (fonte Reuters)
Stabile Moncler
Il gruppo Moncler ha dichiarato ricavi per 829 milioni di euro nei primi tre mesi del 2025, rispetto a un consenso degli analisti di 817 milioni di euro. Lo riporta Reuters. I ricavi segnano una crescita dell’1% rispetto all’analogo periodo del 2024. Le vendite del marchio Moncler sono cresciute del 2% mentre quelle di Stone Island sono diminuite del 5%. La società ha ridisegnato il CdA. C’è l’ingresso di Alexandre Arnault, figlio del boss di LVMH Bernard Arnault, e la conferma dell’ex campionessa di tennis Maria Sharapova.
In calo Ferragamo
Salvatore Ferragamo ha approvato il bilancio 2024 con ricavi in calo del 10,5% e con una perdita di 70,5 milioni di euro. Perdita coperta dalla riserva straordinaria. Dopo le dimissioni del CEO Marco Gobbetti, il CdA della società scende da 10 a 9 membri.
Piquadro consolida
Piquadro ha chiuso l’esercizio fiscale 2024/2025 con un fatturato consolidato di 183,6 milioni di euro, +1,9% rispetto all’analogo periodo dell’esercizio precedente. Per il marchio Piquadro ricavi in discesa del 2,3%, The Bridge +2,9% e Lancel +6,5%. Nel periodo gennaio-marzo, che corrisponde al quarto trimestre dell’esercizio fiscale 2024/2025, il gruppo ha registrato un fatturato di 49 milioni di euro, in crescita dello 0,4% rispetto allo stesso periodo gennaio-marzo 2024. (mv)
Foto Hermès e Cucinelli
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