Lusso a caccia di calzaturifici: OTB acquisisce Stephen

Lusso a caccia di calzaturifici: OTB acquisisce Stephen

Il lusso va a caccia di calzaturifici. Il gruppo OTB ha acquisito una quota di maggioranza del Calzaturificio Stephen con sede a Pianezze (Vicenza). Il produttore di scarpe è fornitore del gruppo di Renzo Rosso da oltre 20 anni. I fratelli Stefano, Antonella e Valeria Bertollo, resteranno al timone dell’azienda. Stefano Bertollo conserverà il ruolo di CEO della società che impiega 70 persone. “Investiamo nei player locali che hanno costruito la reputazione della moda italiana nel mondo, per garantire loro una crescita continua e uno sviluppo sempre più sostenibile” commenta Rosso.

Lusso a caccia di calzaturifici

La settimana scorsa Capri Holdings ha rilevato il calzaturificio Sicla di Levane (Arezzo). Ora tocca ad OTB prendere il controllo del suo fornitore di lunga data Stephen (nelle foto tratte dal profilo Facebook del calzaturificio veneto) tramite Staff International, il suo polo produttivo e logistico. OTB possiede Diesel, Jil Sander, Maison Margiela, Marni e Viktor & Rolf, nonché le società manifatturiere Staff International e Brave Kid, e detiene una quota di minoranza nel marchio Amiri. L’operazione – spiega in una nota il gruppo – rientra nella strategia di OTB di acquisire know-how e capacità produttiva altamente qualificata in categorie merceologiche strategiche per il proprio sviluppo.

 

 

OTB acquisisce Stephen

OTB sarà azionista di maggioranza del calzaturificio fondato nel 1967 da Francesco Bertollo. Oggi l’azienda è guidata dai suoi figli Stefano, Antonella e Valeria, che resteranno azionisti di minoranza e continueranno a gestire l’azienda. “Il made in Italy è diventato il nostro marchio di fabbrica, grazie alla stretta collaborazione con le aziende della nostra incredibile filiera. Un asset unico che ci rende estremamente competitivi sui mercati internazionali” afferma Rosso (fonte Footwear News). OTB metterà a disposizione del calzaturificio le proprie risorse in ambito tecnologico, digitale e di sostenibilità.

L’imbarazzo della scelta

Prosegue l’interesse dei grandi gruppi del lusso verso la manifattura made in Italy. Le dimensioni delle imprese che compongono la filiera facilitano le operazioni di M&A e per i gruppi c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ecco, allora, che le varie acquisizioni, così come le aggregazioni nei poli industriali, possono essere viste anche come una messa in sicurezza della filiera produttiva italiana. (mv)

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