La longa manus di Arnault sul lusso italiano. L’ingresso di LVMH nel capitale di Moncler dimostra le mire espansionistiche del re del lusso, che non opera solo con la holding. Ma interviene anche con L Catterton, che controlla Etro e il brand di beauty Kiko Milano e ha praticamente in tasca Tod’s. Moncler, intanto, con questa mossa si difende da Blackrock e ha aumenta la capitalizzazione di 1,5 miliardi in una sola seduta di Borsa.
La longa manus di Arnault
LVMH ha una capitalizzazione di mercato di oltre 338 miliardi di euro e la forza finanziaria necessaria per espandere il suo portafoglio (che comprende già più di 75 marchi). L Catterton ha effettuato più di 250 investimenti in marchi di consumo dal suo lancio nel 1989. E gestisce un patrimonio di 34 miliardi di dollari. Una potenza di fuoco impressionante che mette Bernard Arnault (in foto a sinistra) nella posizione di potersi comprare ciò che vuole (o quasi). Deve solo scegliere gli investimenti più redditizi.
Moncler si rafforza
Mentre fioccavano i downgrade su Moncler, Arnault stringeva un accordo col patron Remo Ruffini (in foto a destra). Secondo Citi, LVMH detiene ora circa l’1,6% di Moncler e acquisisce il diritto di nominare due membri nel consiglio di amministrazione di Double R e un membro nel consiglio di amministrazione di Moncler. Con la firma dell’accordo, i francesi sottoscriveranno un aumento di capitale per far fluire liquidità in Double R, così da finanziare lo shopping in Borsa di azioni Moncler. Considerando i valori odierni, gli analisti ritengono che LVMH potrebbe sottoscrivere un’operazione sul capitale da oltre 400 milioni. Lo scrive Borsa Italiana.
I commenti
“Non credo che l’operazione si limiti al rafforzamento in Moncler. Sicuramente è solamente il primo passo di un progetto più complesso, del quale non conosciamo i contorni – è il tenore dei commenti raccolti da Borsa Italiana –. Non credo la mossa di LVMH punti a proteggere Moncler da scalate. Il brand è interessante soprattutto perché guidato da un fuoriclasse”. Bebeez sostiene invece con questa mossa Ruffini si stia difendendo da Blackrock, che alcuni giorni fa è risultato detentore di oltre il 5% di Moncler. Altri affermano che Arnault ha trovato il modo di difendere Moncler dalle strizzatine d’occhio di Kering.
I capitali
E così Arnault ha messo un piede anche in Moncler con una strategia che ripercorre quella compiuta in Tod’s. Prima l’acquisto del 10% del capitale sociale, poi il patto per il delisting con Diego Della Valle. L’imprenditore marchigiano, d’altronde, in più occasioni ha detto: “Se vendo, vendo agli Arnault”. Quale sarà il prossimo obiettivo di LVMH? Si è parlato di un corteggiamento (rifiutato) a Richemont. Viste le dimensioni delle aziende italiane, Arnault potrebbe fagocitarle tutte in un sol boccone. Il boss di LVMH non ha fretta ma piano piano… (mv)
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