Prada ha budget per nuove acquisizioni, anche e soprattutto di filiera perché ha un programma per rafforzare di anno in anno la propria capacità produttiva. “Pensiamo che riuscire a dare stabilità generazionale a tante aziende medie e piccole sia il nostro ruolo imprenditoriale e anche un minimo di responsabilità”, ha detto il CEO Andrea Guerra, presente insieme ai vertici del gruppo all’inaugurazione del sito di Torgiano (Perugia). Ma Prada non disdegna l’idea di acquisire nuovi brand, con la prospettiva del gruppo Armani all’orizzonte.
Prada ha budget per nuove acquisizioni
Le future acquisizioni riguardano certamente pezzi della filiera. Perché aggregando piccoli fornitori, l’azienda può fornire la scalabilità e la stabilità necessarie, ha spiegato Guerra. “Ci sarà una concorrenza sempre più agguerrita anche qua” ha osservato il CEO, facendo riferimento alle operazioni compiute dagli altri player del settore, italiani e stranieri. Per lo sviluppo industriale del gruppo Prada sono stati stanziati circa 60 milioni di euro per il 2024, escluse le acquisizioni scrive il Corriere della Sera. Mentre per Fashion Network la cifra stanziata è tra i 70 e gli 80 milioni di euro. L’obiettivo è l’ampliamento della capacità produttiva e know-how.
La suggestione Armani
“Siamo stati e saremo sempre aperti a considerare le opportunità”, ha detto Lorenzo Bertelli. Fino a che punto? Perché i media ipotizzano la possibilità che tra qualche anno ci possa essere una fusione con Armani. Da Prada non si sbilanciano. “Non possiamo commentare questioni che riguardano Armani – ha replicato Guerra a Fashion Network –. Non mi sembra che Armani abbia detto che è pronto a fare certi passi. Armani è un pezzo della storia del Paese e non credo oggi sia all’ordine del giorno”.
La normalizzazione
“Il 2023 e il 2024 credo siano due anni di normalizzazione – ha detto Guerra a proposito dell’andamento del gruppo –. Non c’è una preoccupazione nei confronti del consumatore asiatico. Ci sono preoccupazioni su dove questo consumatore spende i suoi soldi. Prima non usciva dal suo confine. Oggi vediamo tornare i cinesi a Parigi, a Milano e altrove. In questi 3, 6, 8 mesi il consumo del cinese si è spostato in altri luoghi”. (mv)
In foto a sinistra la borsa Prada Galleria, a destra mocassini Giorgio Armani
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