Prada nel secondo semestre recupera, assestando le vendite retail a un più pacifico -6%, e la quotazione vola. Un anno fa le azioni del marchio venivano scambiate intorno a 30 dollari di Hong Kong (dove il titolo è quotato). In questo periodo viaggiano circa a 50 dollari. Prada ha annunciato che nella seconda metà dell’anno ha assistito al recupero delle vendite. A dicembre i ricavi retail (che sono arrivati a generare il 90% del fatturato) hanno raggiunto i livelli del 2019. Soprattutto grazie alla Cina.
Nel secondo semestre recupera
Lo scorso 5 gennaio il board di Prada ha esaminato l’andamento del secondo semestre del 2020. Di fronte all’urto del coronavirus, nel periodo luglio-dicembre il canale retail ha chiuso con entrate inferiori del 6% a cambi costanti rispetto all’analogo periodo del 2019. A brillare è l’area geografica Asia Pacific, che ha registrato “performance positive, in particolare la Cina con un +52%” si legge nel comunicato stampa. In generale, le vendite retail sono state “in progressiva ripresa, fino al pieno recupero, nel mese di dicembre, dei livelli del 2019”. Le entrate wholesale sono state ridotte su precisa strategia della società guidata da Patrizio Bertelli (nella foto a destra) e Miuccia Prada. A livello economico, il secondo semestre ha più che compensato le perdite del primo. Prada ha dichiarato che l’anno si chiude con un Ebit (l’utile operativo prima degli oneri finanziari e delle imposte) in territorio positivo e con un miglioramento della posizione finanziaria netta.
Il commento
“Sono molto soddisfatto di come abbiamo fronteggiato le gravi difficoltà dell’anno appena concluso – commenta il CEO Patrizio Bertelli -. e di come, nonostante la perdurante situazione di incertezza che si protrarrà nei prossimi mesi, siamo riusciti a raggiungere risultati positivi”. (mv)
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