È tempo di riflessioni in vista del riassetto di Furla. I due rami della famiglia Furlanetto, proprietari del marchio, avrebbero dato incarico a due diversi advisor per valutare l’azienda e seguire le trattative. Secondo voci di mercato, il valore dovrebbe aggirarsi attorno ai 300 milioni di euro. Il periodo di transizione non è questione di poco conto per una impresa indipendente come Furla. Il CEO Mauro Sabatini ha lasciato l’azienda. La nomina del suo successore arriverà probabilmente quando l’assetto societario sarà definito.
Il riassetto di Furla
Da qualche settimana circolano rumors riguardo Furla. Le due anime della proprietà avrebbero visioni differenti, però. Una è quella di Bloom Holding, che fa capo a Giovanna Furlanetto e detiene oltre il 67% delle quote sociali. L’altra, che possiede la minoranza, raccoglie gli eredi di Carlo, il fratello di Aldo Furlanetto, padre di Giovanna. Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, il ramo della famiglia che detiene la maggioranza avrebbe scelto Lazard come advisor. L’altro avrebbe preferito Equita. I colloqui sarebbero ancora in fase iniziale. Al termine delle due valutazioni si deciderà il rimpasto societario, che passerebbe anche dall’ingresso di un socio esterno alla famiglia. Girano i nomi di Style Capital e L Catterton. La valutazione dell’azienda, dicevamo, si aggirerebbe attorno ai 300 milioni di euro.
Tutte le ipotesi in campo
Tutte le ipotesi di riassetto societario sono al momento valide. Ma sembra evidente che i due rami della famiglia abbiano visioni diverse su quale debba essere il loro futuro all’interno dell’azienda bolognese. Anche il nome di Stefano Sassi, CEO di Valentino fino al 2012, è stato accostato a Furla di recente, proprio nell’ipotesi di rimescolamento societario. (mv)
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