Quotarsi o non quotarsi: questo è il problema. Il 2022 è stato l’anno in cui Piazza Affari ha registrato il maggior numero di abbandoni e il peggior saldo tra entrate e uscite (almeno) dal 2010: 15 addii (tra cui Exor e Atlantia) e solo 6 new entry. Secondo uno studio Mediobanca sul settore moda, la maggior parte delle aziende preferisce stare alla larga dalla Borsa. Solo 11 delle 152 società della moda analizzate con sede in Italia sono quotate e rappresentano appena il 17,5% del fatturato aggregato. “Il grande salto c’è stato quando ci siamo quotati” dice, però, Brunello Cucinelli, che si schiera col partito dei favorevoli all’ingresso.
Quotarsi o non quotarsi
C’è chi ha tentato di lasciare la Borsa come Tod’s e chi, invece, lavora per la doppia quotazione come Prada. L’andamento del 2022 e lo studio Mediobanca (fonte Fashion Network) ci dicono che quotarsi in Borsa non è un’operazione accolta favorevolmente da tutti. Soprattutto in Italia, dove le aziende della moda sono in media più piccole rispetto ad altri Paesi. “Andando in Borsa tu sei il maggiore azionista e il responsabile della società, ma questa è di proprietà del mondo. Per me la Borsa è stato il più bel momento della mia vita: chiunque venisse da me a chiedere un parere, direi assolutamente di quotarsi. Ma di farlo con sani progetti di crescita”. Parole che Brunello Cucinelli pronuncia a MF Fashion durante la sua festa di compleanno. L’imprenditore suggerisce ai colleghi di non cedere a chi vorrebbe una crescita più rapida e sostenuta. “Se mi fossi fatto ingolosire ai tempi della quotazione, non saremmo qui oggi. Io vorrei che la fabbrica fosse ancora qui tra 100, 200 anni…” dice Cucinelli.
Chi vorrebbe e chi no
In Italia la corsa alla Borsa non c’è. Soprattutto nel settore moda. Molti gruppi non sono quotati (ad esempio Giorgio Armani) e altri hanno tentato di uscire dalla Borsa (vedi Tod’s). Altri ancora ci pensano, ma non hanno ancora intrapreso un percorso certo. OTB di Renzo Rosso da diversi anni parla di un approdo in Borsa. Ora l’orizzonte è il 2025. Hanno pensato o pensano alla quotazione anche Pinko, EIH – Eccellenze Italiane Holding, Furla. Si parla, invece, di un’ipotesi di interesse da parte di Golden Goose (ma ci sarebbero in atto trattative di cessione). Viceversa, il gruppo Zegna ha scelto di entrare a Wall Street (dicembre 2021), mentre Prada, già quotata a Hong Kong, starebbe pensando alla doppia quotazione con l’ingresso a piazza Affari.
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