Finanza e sostenibilità. Nel club delle aziende che hanno legato un finanziamento green a obiettivi di sostenibilità fa l’ingresso anche Furla. Al marchio di pelletteria Unicredit riconosce 25 milioni di euro per accelerare il suo percorso sulla sostenibilità. “Questa operazione (di durata triennale, ndr) rafforza ulteriormente la struttura finanziaria del gruppo – commenta Mauro Sabatini, CEO di Furla –, mitigandone il profilo di rischio legato all’attuale situazione generale del mercato”.
Finanziamento green
In gergo questo tipo di operazione si chiama finanziamento sustainability-linked. Si caratterizza per un meccanismo premiante (la riduzione del tasso di interesse) in base al raggiungimento di specifici target sulla sostenibilità. Target che verranno certificati da soggetti terzi e indipendenti. “I valori della sostenibilità sono oggi universalmente riconosciuti e condivisi anche dal mondo della finanza – continua Sabatini, secondo TeleBorsa –. Questa operazione costituisce per Furla un ulteriore stimolo verso il raggiungimento di obiettivi ambiziosi mirati a un’economia sostenibile”.
Gli altri
Quella della linea di credito collegata a obiettivi green è una pista percorsa di recente da molte imprese del lusso. In Italia, Prada lo ha fatto per tre volte: nel 2019 per 50 milioni di euro, nel 2020 per 75 milioni e nel 2021 per 90 milioni. Poi Moncler (400 milioni di euro), Salvatore Ferragamo (250 milioni), Tod’s (max 500 milioni). All’estero si preferiscono i cosiddetti “green bond”: Burberry (300 milioni di sterline) e VF Corp. (500 milioni di euro). (mv)
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